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Libia, continua avanzata ribelli verso Sirte

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Tripoli, 28 mar. – (Adnkronos/Aki/Ign) – Continua l'avanzata dei ribelli verso Sirte, città che ha dato i natali a Gheddafi. Gli insorti hanno infatti preso il controllo della vicina città di Nawfaliyah, costringendo le forze fedeli al Colonnello a rititarsi. Nella giornata è stato un susseguirsi di conferme e smentite sull'esito della battaglia per Sirte e su chi fosse adesso a controllare la città chiave, che si trova 280 miglia a est di Tripoli. "Sirte è caduta nelle mani di chi è a favore della democrazia'', aveva detto Shamsiddin Abdulmolah, portavoce degli insorti. Secondo 'al Jazeera' invece i ribelli libici stavano combattendo contro le brigate fedeli a Gheddafi nella zona di al-Nuafiliya, a circa 140 chilometri da Sirte. Infine la tv di Stato: "La città di Sirte non è caduta". Come poi avrebbero confermato i siti dell'opposizione libica secondo i quali "la città sarà però liberata entro questa sera". In serata poi gl istessi ribelli hanno fatto sapere di essere a 60 chilometri di distanza da Sirte. Secondo la fonte, i ribelli sono arrivati questo pomeriggio nel piccolo villaggio di Harawa. Gli insorti hanno quindi riferito di essere rimasti bloccati per tutta la mattinata nella zona di Bani Jawad, dove si sono registrati violenti combattimenti con le forze lealiste. Di certo i ribelli libici hanno preso il controllo dei principali terminali petroliferi nell'est del Paese, ovvero Es Sider, Ras Lanuf, Brega, Zueitina e Tobruk. Conquiste che rafforzano la posizione degli insorti, mentre le truppe di Gheddafi sembrano essersi ritirate nella parte occidentale della Libia. Le brigate fedeli al raìs hanno dal canto loro ripreso questa mattina a bombardare la città di Misurata. Il ministero degli Esteri libico ha annunciato che dopo la conquista di Misurata entrerà in vigore del cessate il fuoco. Secondo fonti dei ribelli, le forze del colonnello hanno preso di mira il centro della città con colpi di mortaio e razzi di tipo Hawn. Sempre i ribelli hanno denunciato l'uso dei civili da parte dell'esercito come scudi umani, per evitare di essere colpiti nei raid aerei alleati. Secondo le ultime notizie, Misurata sarebbe in parte nelle mani dei lealisti. Intanto un gran numero di civili sarebbero rimasti feriti in un raid condotto in mattinata dalle forze della coalizione contro un deposito di armi nella località di Jebal Ben Arif, nei pressi di Sebha, citta' della Libia centro-occidentale.
Riferendo sullo stesso episodio, l'agenzia di stato Jana parla di bambini tra i feriti. Sul fronte della politica è di ieri sera l'approvazione dei piani, da parte dei 28 alleati, per assumere il comando di tutte le operazioni in Libia. Sarà dunque la Nato a difendere i civili e le aree popolate del Paese dalle minacce di attacchi delle forze del Colonnello. L'operazione 'Odissea all'alba' diventa così 'Protezione unificata'. Civili innocenti sono un obiettivo dei raid aerei condotti dalla coalizione internazionale impegnata contro le truppe di Gheddafi. E' questa l'accusa formulata dal portavoce del governo libico a Tripoli, Ibrahim Moussa, che tramite la Bbc ha accusato l'alleanza occidentale di andare oltre il proprio mandato di proteggere i civili, come stabilito dalla Risoluzione 1973 votata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
La Russia, che approva la transizione del comando dell'intervento militare in Libia alla Nato, ribadisce però che l'intervento della coalizione nella guerra civile in Libia non era contemplato dalla risoluzione. Il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, afferma che la decisione dell'Alleanza atlantica di guidare l'operazione in Libia rispetta la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 1973. E sollecita anche una ''urgente verifica'' delle notizie di vittime civili dei raid. La Russia, che si era astenuta dal voto della risoluzione al Palazzo di Vetro, aveva espresso dubbi (critiche nel caso del ministro degli esteri e il premier Vladimir Putin) sui raid della coalizione.

Articlolo scritto da: Adnkronos