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Libia, Obama: comando passa ora a Nato

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Washington, 29 mar. (Adnkronos) – Il comando delle operazioni militari in Libia "dagli Stati Uniti alla Nato avrà luogo mercoledì". Lo ha ribadito il presidente americano Barack Obama nel discorso tenuto ieri alla National Defense University. Obama ha sottolineato come gli Stati Uniti non abbiano agito da soli, e che altri Paesi hanno partecipato alle operazioni, citando la Gran Bretagna, la Francia, il Canada, la Danimarca, la Norvegia, l'Italia, la Spagna, la Grecia, la Turchia, il Qatar e gli Emirati Arabi. Pur con il trasferimento alla Nato del comando delle operazioni militari in Libia il compito degli Stati Uniti non è "completato", ci tiene a sottolineare Obama nel suo discorso.
E ha ricordato che gli Usa continueranno a sostenere lo sforzo militare nel quale avranno "un ruolo di supporto, che comprende azione di intelligence, supporto logistico, assistenza per le operazioni di ricerca e salvataggio e capacita' di disturbare le comunicazioni del regime". Inoltre, ha sottolineato il presidente Usa, grazie allla transizione verso la Nato, "i rischi e i costi di questa operazione, per i nostri militari e per i contribuenti, verranno ridotti in maniera significativa".
Dal canto loro gli Usa "perseguiranno attivamente" la cacciata del leader libico attraverso "mezzi non militari", ha continuato Obama sottolineando come "non vi sia dubbio che la Libia e il mondo staranno meglio con Gheddafi lontano dal potere". Gheddafi, ha spiegato Obama, è stato "fortemente indebolito" e la sua avanzata militare contro le forze ribelli è stata fermata dalla coalizione internazionale. Tuttavia, ha avvertito il presidente, ci potrebbe voler tempo per la sua caduta.
"Potrebbe non accadere stanotte, perché seppur gravemente indebolito, Gheddafi cerca disperatamente di aggrapparsi al potere". "Ma deve essere chiaro a chi è vicino a Gheddafi, e a ogni libico, che la storia non è dalla sua parte". L'amministrazione americana ha già congelato 33 miliardi di beni libici, sulla base delle sanzioni decise dall'Onu. Questo denaro, ha detto Obama, sarà usato per ricostruire la Libia e non verrà mai restituito al Colonnello. "Questo denaro non appartiene a Gheddafi o a noi, appartiene al popolo libico", ha affermato. Intanto oggi a Londra una conferenza riunirà una quarantina fra paesi e organizzazioni internazionali per discutere del futuro della Libia. Una conferenza anticipata ieri sera da una videoconferenza dei leader di Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Germania senza l'Italia. Un fatto che non ha mancato di suscitare polemiche.
"E' stata un tentativo da parte di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti di riagganciare una Germania problematica", afferma il ministro degli Esteri Franco Frattini il quale ha ricordato che la Germania si è astenuta all'Onu sul voto che ha autorizzato la missione internazionale in Libia. "Credo – ha poi spiegato – fosse necessario da parte degli altri tre membri del Consiglio di sicurezza di fare quello che molti di noi hanno fatto, l'ho fatto anch'io a livello bilaterale, contattando i tedeschi e evidentemente ottenendo sempre una risposta molto chiara: non parteciperemo a questa missione internazionale. Ma un tentativo evidentemente era necessario".
"Non era una videoconferenza per prendere decisioni o alcunché – ha rimarcato il ministro – oggi a Londra si prenderanno le decisioni. Ci sarà un gruppo di contatto permanente in cui l'Italia ci sarà e quello sarà il gruppo decisionale". Dal canto suo Gheddafi – proprio al gruppo di contatto riunito a Londra – dice: "Fermate l'offensiva barbara che state conducendo contro il mio paese, siete come Hitler". "Lasciate la Libia ai libici, state eseguendo un'operazione di sterminio di un popolo in sicurezza e distruggendo un paese in via di sviluppo", ha aggiunto il Colonnello.

Articlolo scritto da: Adnkronos