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Libia, Obama non esclude di armare ribelli

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Libia, Obama non esclude di armare ribelli

Washington, 30 mar. (Adnkronos) – Barack Obama non esclude la possibilità di armare l'opposizione libica. A dichiararlo è stato lo stesso presidente americano nel corso di un'intervista a NBC News. "Non lo escludo", ha affermato rispondendo ad una domanda. Quanto a Gheddafi, ha spiegato il leader della Casa Bianca nella stessa intervista "le nostre aspettative sono che se continuiamo ad esercitare una pressione costante, non solo militare", "Gheddafi alla fine si ritirerà". "Oltre a mantenere una no-fly zone, proteggere le popolazioni civili – ha quindi spiegato Obama parlando con NBCNews ed illustrando le misure che contribuiranno ad isolare il raìs – abbiamo anche strumenti politici, sanzioni, il congelamento dei suoi beni, che contribuiscono a stringere il cerchio". "La gente che sta intorno a Gheddafi – ha dichiarato il leader della Casa Bianca in un'altra intervista, a Cbs Evening News – comincia a capire che le sue scelte sono limitate ed i suoi giorni contati".
Nemmeno Londra esclude l'ipotesi di dare armi all'opposizione anche se una decisione in tal senso non è stata presa. Il premier britannico David Cameron, intervenendo in Parlamento, ha spiegato che la situazione sul terreno è "estremamente fluida" e sulla questione del rifornimento di armi è necessario "procedere con cautela". Di diverso avviso il Belgio "contrario", ha spiegato il ministro degli Esteri Steven Vanackere, ad armare i ribelli libici. Il ministro degli Esteri Franco Frattini a Sky Tg24 ha sottolineato che è necessario "lavorare con l'Unione Africana, con la comunità internazionale per far capire" a Muhammar Gheddafi che è necessario "che lasci, che se ne vada". Intanto, l'Uganda, riferisce l'emittente Al Arabiya, è disposta a dare asilo politico a Gheddafi.
Notizie contrastanti sul fronte della cronaca. Secondo la Bbc, i ribelli libici impegnati contro le truppe di Gheddafi hanno riconquistato Ras Lanuf, porto petrolifero chiave nella ridistribuzione dei poteri in Libia. Questa mattina al-Arabiya aveva invece diffuso la notizia che le brigate del Colonnello avevano ripreso il controllo della cittadina a 220 chilometri da Sirte e a 360 chilometri da Bengasi. Mentre dai microfoni di 'al-Jazeera', i rivoltosi hanno spiegato: ''Abbiamo deciso di effettuare una ritirata per motivi tattici dalla città di Ras Lanuf, lungo la via che porta a Brega". "Abbiamo deciso di posizionarci in questa zona – ha affermato – per creare difficoltà alla linea di rifornimento delle brigate di Muammar Gheddafi, costringendole a esporsi ai raid aerei alleati, per poi riprendere l'offensiva".
Sempre secondo quanto riferisce la Bbc, inoltre, la Coalizione dei volenterosi ha lanciato nuovi raid aerei vicino a Uqaylah, nell'est del Paese. La città si trova tra Ras Lanuf e Brega. L'agenzia di stato libica Jana ha annunciato, poi, che i caccia della Coalizione internazionale hanno bombardato una fabbrica di materie plastiche nella città di Surman, a ovest di Tripoli. La Cina continua a essere critica nei confronti della soluzione militare della coalizione. La storia ha mostrato ripetutamente che l'uso della forza non è la risposta ai problemi, ma li rende solo più complicati, ha affermato il presidente cinese, Hu Jintao. "Il dialogo e altri mezzi pacifici sono l'unica via per la risoluzione dei problemi", ha detto Hu che ha incontrato a Pechino il presidente francese Nicolas Sarkozy.