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Libia, Ue approva le sanzioni contro il Rais

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Libia, Ue approva le sanzioni contro il Rais

Bruxelles, 28 feb. (Adnkronos/Aki/Ign) – Il Consiglio Ue ha approvato con "decisione unanime" la messa in atto della risoluzione Onu 1970 e una serie di sanzioni complementari nei confronti del rais Muammar Gheddafi e della sua famiglia tra cui il congelamento dei beni e il blocco dei visti. "Noi condanniamo le gravi violazioni dei diritti umani commesse in Libia, la violenza e la repressione deve fermarsi ed i responsabili puniti", ha detto Catherine Ashton, Alto rappresentante della Ue per la Sicurezza e la Politica estera, oggi a Ginevra per la riunione del Consiglio per i diritti Umani dell'Onu, sottolineando come l'Europa, adottando oggi le sanzioni varate dall'Onu, insieme "a misure aggiuntive", intenda arrivare velocemente ad una loro applicazione. L'Ue, ha spiegato poi la Ashton, sta tentando di prendere contatti con l'opposizione a Gheddafi che si sta organizzando nelle regioni liberate del paese. E in Libia non si ferma la rivolta. Si combatte a Misurata e dintorni e secondo quanto hanno reso noto i ribelli libici, che hanno preso il controllo della città, un elicottero militare sarebbe stato abbattuto e sarebbero stati catturati cinque soldati fedeli a Muammar Gheddafi che erano a bordo del velivolo. Non è chiaro se il velivolo sia lo stesso che poco prima ha attaccato la sede della radio locale. Mentre le truppe fedeli a Gheddafi hanno circondato la sede dell'accademia dell'esercito di Misurata ed hanno sequestrato gli allievi presenti all'interno. Secondo quanto riferisce la tv 'al-Arabiya', gli allievi fatti prigionieri dai miliziani fedeli a Gheddafi si erano rifiutati di combattere per il regime. Altro fronte caldo a Bengasi, dove è caduto nelle mani dei rivoltosi il secondo aeroporto più importante del Paese, quello di al-Banin, ha riferito il sito web dell'emittente al-Jazeera. Secondo l'emittente, tutti i jet privati e gli aerei civili oggi sono rimasti a terra. Il personale militare dello scalo, inoltre, si sarebbe unito ai manifestanti. I ribelli oggi hanno annunciato la ripresa delle forniture di petrolio in arrivo dalle aree sotto il loro controllo. Nel frattempo il sito di opposizione libica 'Libya al-Youm' ha pubblicato un comunicato nel quale si accusa l'ex ministro dell'Interno libico, Abdel Fattah Yunis, passato di recente con i rivoltosi, di aver consentito la fuga da Bengasi del capo dei servizi segreti libici, il maggiore Abdellah al-Senusi, nei giorni della rivolta Proprio a Bengasi il governo francese invierà, come annunciato dal primo ministro Francois Fillon, due aerei carichi di aiuti per far fronte all'emergenza umanitaria. Scontri si registrano anche ad al-Marj, città della Cirenaica. Secondo la tv di stato 12 persone sono state "aggregite da bande armate" e poi portate negli ospedali della città. Nelle mani dell'esercito fedele a Gheddafi c'è la città di Sabrata ad ovest di Tripoli. Secondo quanto ha riportato la tv satellitare 'al-Arabiya', "nella città la vita è tranquilla e la gente sostiene il regime". Intanto, l'Algeria smentisce l'invio di mercenari pro-Gheddafi. Lo ha assicurato Abd-al-Qadir Hadjar, delegato algerino presso la Lega Araba, in un incontro dell'organismo con sede al Cairo. Hadjar, come ha riferito la Bbc, ha voluto in questo modo smentire le accuse rivolte nei giorni scorsi ad Algeri, come a molti altri paesi africani.

Articlolo scritto da: Adnkronos