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Migranti tunisini: l’accoglienza funziona a Palazzuolo

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Migranti tunisini: l’accoglienza funziona  a Palazzuolo

Arezzo – Sono 50, stanno bene e stanno già attivamente collaborando anche alla gestione della struttura. E’ questa la sintesi estrema della situazione, dopo l’arrivo di un gruppo di migranti tunisini accolti nella casa di accoglienza di Palazzolo, di proprietà della Diocesi di Arezzo. Dopo l’arrivo in nottata, i primi controlli medici e l’attivazione della Protezione civile e del volontariato, oggi, presso la sede del Centro Situazioni della Provincia di Arezzo, si è fatto il punto della situazione, alla presenza della Vice Presidente della Provincia Mirella Ricci, insieme al Vescovo di Arezzo Riccardo Fontana, al rappresentante del comune di Monte S. Savino, Antonio Falso, alla rappresentante della Usl, al rappresentante della Regione Alessandro Guarducci, nonché ai rappresentanti di Consulta del Volontariato, Croce Rossa e Arci. “ La Toscana e la Provincia di Arezzo nello specifico – ha spiegato la Vice Presidente della Provincia – hanno tradizioni di accoglienza ormai consolidate, soprattutto nelle situazioni di emergenza. In poche ora è scattata la macchina operativa e tutto sta procedendo nella più assoluta normalità.
Ognuno sta cercando di fare la propria parte nel migliore dei modi. La situazione è assolutamente sotto controllo e grazie al lavoro fatto anche i legittimi timori della popolazione di Palazzolo sono stati risolti”. Della stessa idea, anche il dott. Falso, in rappresentanza della gestione commissariale del Comune di M.S.Savino. “Abbiamo parlato con la gente – ha spiegato il dott. Falso – e ora non solo non c’è più paura, ma c’è pieno coinvolgimento nella solidarietà, tanto che già alcune famiglie hanno messo a disposizione beni di prima necessità”.
Estremamente sereno e soddisfatto, anche il Vescovo di Arezzo Riccardo Fontana. “Per quanto riguarda la Diocesi e la comunità cristiana – ha spiegato il Vescovo – nella nostra struttura di Palazzolo è attualmente ospite un gruppo di giovani stranieri, che sono momentaneamente fuori dalla loro patria, dove certamente vogliono tornare appena ce ne saranno le condizioni. Sono un gruppo come tanti altri che sono ospitati in questa nostra struttura, nella più totale legalità, che hanno esigenze diverse da quelle consuete, alle quali stiamo facendo fronte tutti insieme con la collaborazione che caratterizza il modello toscano della solidarietà”. A disposizione dei migranti tunisini sono state messe anche 2 interpreti e 6 mediatori culturali di lingua araba, a cura dell’Arci, per favorire la massima comunicazione con i gestori della struttura.