Home Politica Mozione su Cesare Battisti: discussa ma non messa in votazione

Mozione su Cesare Battisti: discussa ma non messa in votazione

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Arezzo – “Antonio Santoro ucciso il 6 giugno 1978, Pierluigi Torregiani ucciso il 16 febbraio 1979, Lino Sabbadin ucciso 16 febbraio 1979, Andrea Campagna ucciso il 19 aprile 1979: queste sono quattro delle vittime dei PAC, i proletari armati per il comunismo, trucidate con la complicità di Cesare Battisti fuggito in Brasile”.
Sono le parole di esordio di Gianni Cantaloni (Pdl) nel presentare la sua mozione su quello che è passato alla cronaca come “caso Battisti”, ovvero la sua mancata estradizione dal Brasile.
“Malgrado che il 18 novembre 2009 – prosegue Cantaloni – la Corte suprema federale brasiliana abbia autorizzato l’estradizione di Battisti rimettendo alla firma del Presidente Lula la responsabilità del provvedimento, tale atto non è diventato esecutivo anche in vigenza del trattato bilaterale tra il Brasile e il nostro Paese. Anzi, Lula ha negato l’estradizione di Battisti firmando l’ultimo documento della sua presidenza e assumendosi personalmente la responsabilità di una decisione che rischia di complicare i rapporti tra le due nazioni. È una conclusione inaccettabile da parte del nostro paese perché non ci possono essere cavilli giuridici a impedire che la legge faccia il suo corso nel perseguire chi ha compiuto atti così gravi ed efferati. Chiediamo al Presidente del Consiglio Comunale e al Sindaco di compiere tutti i passi necessari per rappresentare al Presidente del Consiglio Berlusconi e al Ministro degli Esteri Frattini i sensi del nostro dissenso nei confronti delle autorità brasiliane e al tempo stesso la solidarietà più grande nei confronti delle vittime così barbaramente uccise e dei loro familiari che da anni, invano, attendono giustizia”.

Raffaello Giorgetti: “sono situazioni che fanno venire meno la fiducia complessiva nella giustizia”.
Marco Bianchi: “ha contato molto di più la presa di posizione di alcuni intellettuali francesi, rappresentanti autorevoli della cultura d'oltralpe, dell'azione politica del nostro governo. Forse perché quest'ultimo rappresenta la cultura delle veline che lo riduce a soggetto privo oramai di qualsiasi autorevolezza internazionale?”.
Luigi Polli: “sulla vicenda non possiamo non rilevare la scarsa credibilità che il nostro paese sta vivendo forse come mai nella storia repubblicana, a causa di un presidente del consiglio come Silvio Berlusconi. Come rilevato inoltre dal Presidente della Repubblica, si è urlato molto sulla vicenda, magari sono mancati interventi governativi diretti e incisivi nelle sedi opportune”. Polli ha presentato un emendamento alla mozione di tenore analogo al suo intervento.
Luigi Triggiano: “il nostro paese è quello delle stragi mai risolte, con istituzioni distratte se non omertose, che non riesce ad assicurare alla giustizia assassini come Battisti. L'Italia è un dunque con mille debolezze che ci portano a chiedere: com'è che accadono certe situazioni. Com'è che il sistema viene sbeffeggiato, quale ruolo in questo degrado ha il presidente del consiglio, il presidente della repubblica, tutti noi?”
Alessio Mattesini: “sento molti discorsi strumentali. Mentre la domanda è: volete o no che l'assassino Battisti sconti la sua pena in Italia? È un caso in cui va guardato al passato, a quegli anni terribili, non c'entrano valutazioni o implicazioni socio-politiche legate al governo attuale”.
Francesco Francini: “c'è una motivazione precisa nella decisione di Lula e non c'entra con il presidente del consiglio e i suoi casi giudiziari. Battisti messo in carcere in Italia non sarebbe sottoposto a regime carcerario democratico: questo è quanto addotto dalle autorità sudamericane. L'emendamento di Polli è strumentale e la credibilità dell'Italia è alta”.
Alessandro Arcangioli: “il problema 'Battisti' non è stato affrontato come doveva essere affrontato. Anche negli ultimi vertici internazionali fra i due paesi. Quando un capo dello stato dice che probabilmente non è stata fatta la giusta pressione sul Brasile, coglie un aspetto delicato della vicenda. La debolezza della politica estera italiana è poi difficilmente contestabile”.
Gugliemo Borri: “vorrei dare una lettura più ampia del problema. Stiamo parlando di una “schiaffo” che il Brasile ha dato all'Italia e dobbiamo fare una riflessione sul fatto che si parla di una persona giudicata colpevole di omicidio e che deve scontare la sua pena. La decisione del Brasile è uno sgarbo al nostro paese e la nostra riflessione non deve essere condizionata da valutazioni sulla politica interna. Non possiamo dire al mondo che il nostro è un paese nel quale non vengono rispettati i diritti civili”.
Agli interventi ha replicato il consigliere Cantaloni: “con questa mozione mi sono rivolto alla parte sana della politica, in modo particolare a quella locale. Mi auguro che Battisti vanga riportato in Italia per scontare la sua pena”.
L'emendamento Polli è stato approvato con 17 voti a favore. A questo punto il consigliere Cantaloni ha ritirato la sua mozione ed ha dichiarato che “in questo consiglio comunale non c'è possibilità di discutere serenamente un tema così grave senza pregiudiziali e demagogici atteggiamenti politici. In questo contesto non ha assolutamente senso inserire elementi di valutazione sulla politica nazionale”. Il Consigliere Polli ha replicato annunciando che presenterà la mozione integrata con il suo emendamento nel corso della prossima seduta del Consiglio.