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Musica e Diritti: è intesa tra Confesercenti e SCF

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Musica e Diritti: è intesa tra Confesercenti e SCF

Milano – Musica e diritti: accordo raggiunto tra Confesercenti e SCF, il consorzio che in Italia rappresenta l’industria discografica nella gestione dei diritti connessi discografici.
La convenzione, rivolta ad oltre 350.000 imprese del commercio, del turismo, dei servizi, dell'artigianato, nonché alle pmi dell'industria, definisce termini, condizioni applicative e procedure semplificate per la determinazione e il conseguente riconoscimento dell’equo compenso, dovuto ad artisti e produttori discografici per l’utilizzo in pubblico di musica registrata, come previsto dalla legge sul diritto d’autore e dalle direttive dell’Unione Europea.

“Siamo molto soddisfatti dell’intesa raggiunta con Confesercenti che conferma, così, il proprio impegno ad avviare insieme a noi un cammino di collaborazione finalizzato a promuovere presso gli operatori la cultura dell’utilizzo di musica nel rispetto della legalità”, commenta Saverio Lupica, Presidente di SCF Consorzio Fonografici. “Questo accordo, unitamente a quelli conclusi in questi giorni e alle intese in via di definizione con altre importanti associazioni di categoria, consolida nel nostro Paese l’applicazione di un modello di riferimento unitario e condiviso per la tutela dei diritti degli artisti e dei produttori discografici nel settore della musica d’ambiente”.

L’intesa raggiunta con Confesercenti testimonia la bontà del percorso di collaborazione avviato da tempo da SCF con le Organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative di tutti i settori coinvolti, con l’obiettivo di tutelare i diritti discografici e allineare il nostro sistema di tutele giuridiche in tema di proprietà intellettuale a quello dei più evoluti Paesi dell’UE.

Claudio Albonetti, Presidente di Assoturismo Confesercenti, esprime “piena soddisfazione per l’accordo stipulato con SCF, ed in particolare per il risultato raggiunto. Si interrompe infatti – prosegue Albonetti – una lunga fase di rapporti conflittuali e si riducono significativamente gli oneri a carico delle imprese associate appartenenti ai settori interessati”.