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Nomine nelle partecipate: il lungo dibattito in Consiglio Comunale

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Nomine nelle partecipate: il lungo dibattito in Consiglio Comunale

Arezzo – Il capogruppo Pd, Matteo Bracciali, ha inizialmente posto una pregiudiziale sull'atto d'indirizzo per le nomine nelle aziende partecipate. Il suo documento è stato quindi messo in votazione ed ha ottenuto 15 voti favorevoli e 16 contrari. La pregiudiziale è stata quindi respinta e la parola è passata al capogruppo IdV, Roberto Barone, che ha illustrato l'atto d'indirizzo.

“La proposta di delibera – ha detto Barone – è stata immediatamente condiviso da Sel e Sinistra e Libertà. Gli obiettivi sono trasparenza e merito. Finora l'elemento che ha suggerito le nomine era soprattutto l'esperienza amministrativa. Adesso noi proponiamo di mettere in second’ordine questa esperienza e di dare invece forte prevalenza al curriculum del candidato. Quindi titolo di studio ed esperienza. Secondo elemento è quello dell'incompatibilità: quindi non più di 2 mandati non più per società ma in totale su tutti gli enti e le partecipate. Terzo elemento: la tutela delle pari opportunità per salvaguardare quanto più possibile la parità di genere. Quindi nessuno dei due sessi deve avere più di due terzi nei Consigli d'Amministrazione.

Marco Tulli, capogruppo Sel, ha proposto un'integrazione e cioè il divieto di cumulo di cariche.

La capogruppo Pdl, Grazia Sestini, ha presentato una serie di emendamenti. “Fatto salvo che le nomine competono al Sindaco, proponiamo che sia pubblicato all'Albo, il 31 dicembre di ogni anno, l'elenco delle aziende per le quali si prevedono nomine nel corso dell'anno. Potranno essere quindi presentate autocandidature. Proponiamo, sempre in termini di trasparenza, che non ci siano elementi di parentela dei possibili nominati nelle aziende con il Sindaco e che quest'ultimo trasmetta le proposte di nomina al Presidente del Consiglio e ai capogruppo, Fondamentali sono quindi la trasparenza, le competenze e il rafforzamento delle competenze di controllo del Consiglio comunale”.

Daniele Farsetti, capogruppo del Movimento Cinque Stelle ha proposto due emendamenti “per dare valore alle competenze e non all'appartenenza politica. Proponiamo di eliminare totalmente, quale criterio, l'eventuale esperienza amministrativa. Non possono essere candidati quelli che hanno ricoperto cariche elettive in qualsiasi ambito. Pensiamo che i criteri che devono guidare il Sindaco siano la competenze, il merito e l'efficienza amministrativa”.

Matteo Bracciali, capogruppo Pd, ha sottolineato che “il Sindaco è libero di nominare chi ritiene più adatto a ricoprire il ruolo al quale viene chiamato. Oggi siamo invitati a discutere una proposta che non è passata nelle Commissioni. Propongo quindi che la base di partenza sia il documento votato nel 2006 dal Consiglio”. Ha presentato comunque una serie di emendamenti: gli indirizzi del Consiglio siano sottoposti al Sindaco ma quest'ultimo decide in piena autonomia. Tra le cause di incompatibilità inserire l'essere socio di aziende concorrenti a quella nella quale si sta per essere nominati”.

Alessando Ghinelli (Pdl): “ho ascoltato cose sorprendenti in quest'aula. Il Consiglio può approfondire anche senza passaggi preliminari in Commissione. Importante è che gli stessi cognomi non si ripresentino per decenni, rendendo un “mestiere” la presenza nei vertici delle aziende partecipate”. E si è dichiarato personalmente d'accordo con Farsetti.

Luigi Scatizzi, Nuovo Polo, ha sottolineato che oggi occorrono adeguati livelli di managerialità” ed ha chiesto che le nomine del Sindaco siano seguenti le deliberazioni del Consiglio comunale. E' fondamentale che vengano date indicazioni che non limitino, comunque, le prerogative del Sindaco.

Luigi Lucherini, Progetto Arezzo, ha affermato che “vengono disegnate maglie talmente strette che non consentono passaggi. Avrei preferito decidere questi elementi in sede di commissione per evitare i problemi di contraddizione che mi sembra emergano. In questo modo sono in forte difficoltà a votare i diversi emendamenti”.

Roberto Ruzzi, Lega Nord, ha chiesto che si proceda con la votazione sui singoli emendamenti

Andrea Modeo, Pd, ha proposto di mantenere, tra le altre competenze, quelle amministrative

Alessandro Caneschi, Pd, ha proposto una variazione rispetto alla durata degli incarichi nelle aziende partecipate

Il Sindaco Giuseppe Fanfani ha precisato che non è né l'età né il reiterarsi degli incarichi a fare da ostacolo al dire cose intelligente. Avrei preferito un dialogo con i capigruppo di maggioranza sia per questo tema che per quello dei Presidenti di Commissione.
La responsabilità è del Sindaco. Farò di tutto per dar seguito agli atti di indirizzo ma ritengo che l'imperativo categorico sia quello di dare agli enti e alle aziende la migliore governabilità. La città di Arezzo ha saputo mantenere una correttezza istituzionale che è stata ampiamente riconosciuta dai cittadini.
La capacità è uno dei criteri fondamentali: non possono essere nominate persone inadeguate. Se ci sono aziende che funzionano bene, perchè deve essere interrotta una continuità che è utile all'azienda e ai cittadini? Comprendo la necessità di evitare la trasformazione della presenza nelle aziende in mestiere ma la continuità della gestione, se questa è buona, allora va mantenuta.
Infine nell'atto di indirizzo ci sono elementi giuridici non sostenibili. In questo atto ci sono elementi che correttamente possono essere definiti d'indirizzo ma altri sono elementi di ineleggibilità e su questo chiedo al Consiglio una riflessione più approfondita.
Se qualche partito mi sollecita un nome per una nomina, io lo renderò noto al Consiglio ma esigo da questo Consiglio lo stesso impegno. Per le nomine attenderò la conclusione di questo confronto e vi chiedo di poter nominare solo il Presidente della Fondazione Guido d'Arezzo, che sarà un musicista di assoluta fama e la cui nomina non può essere rinviata senza compromettere la prossima edizione del Concorso Polifonico”.
Il Sindaco Fanfani ha quindi chiesto un approfondimento da parte del Consiglio con la garanzia che non procederà a nomine, con l'eccezione della Fondazione, prima della conclusione di questo confronto.

Il capogruppo IdV Barone ha replicato che “gli emendamenti presentati sono condivisibili e facilmente sintetizzabili. Mi dispiacerebbe snaturare questo atto d'indirizzo con un annacquamento dei suoi contenuti. Il rinvio in Commissione non trova ragione nel dibattito di oggi. Oggi siamo nelle condizioni di arrivare al termine e quindi al voto”.

Francesco Francini (PdL) ha sottolineato che il riferimento alla parentela, nel caso di nomine, è generale e non riferito in modo specifico e personale al Sindaco Fanfani. Oggi ci sono più trasparenza e più controllo. E' necessario un atto d''indirizzo stringente. Il concetto di ineleggibilità è diverso da quello di non designabilità di un soggetto. Nel dibattito di stamani è stato detto che il Presidente della Commissione di controllo e garanzia è di gradimento del Sindaco: e questo mentre sarebbe opportuna una distinzione di ruoli e una totale indipendenza di questa figura dall'Esecutivo. I nostri emendamenti nascano dall'analisi di esperienze analoghe realizzate in grandi città, governate in gran parte proprio dal centro sinistra. Si tratta di emendamenti che non bloccano assolutamente l'attività delle aziende. Rimane ovviamente l'autonomia del Sindaco che può derogare ma con argomentazioni motivate e d'urgenza. Non c'è quindi la necessità di riportare questa discussione in Commissione: la questione delle sospensiva è già stata discussa, votata e bocciata.. Ripresentarla sarebbe castrante per il Consiglio. Chiedo quindi al Presidente Ralli di non consentire la ripresentazione della sospensiva.

Andrea Lanzi (Pd) ha sottolineato che qualche giorno di riflessione può essere utile per i cittadini ed ha sottolineato come anche l'Istituzione Giostra del Saracino sia di nomina comunale.

Marco Tulli (Sel) ha invece insistito per arrivare subito alla decisione del Consiglio.

Andrea Modeo (Pd) ha ricordato che sono stati presentati circa 15 emendamenti che richiedono un esame approfondito per giungere ad una sintesi efficace. La Commissioni sono state nominate e quindi la discussione può iniziare subito.

Gianfrancesco Chiericoni (Progetto Arezzo) ha sottolineato che gli emendamenti sono molti e richiedono quindi un approfondimento.

Grazia Sestini (PdL) ha evidenziato che il Consiglio ha già votato di continuare a discutere un atto la cui documentazione era visibile sul sito del Comune. Si chiede la sospensiva di un atto i cui termini sono ed erano conosciuti. Mi auguro che chi ha cambiato opinione nel corso di questa seduta, lo abbia fatto solo per approfondire il tema e non per altre ragioni.

Luigi Lucherini (Progetto Arezzo) ha dichiarato di aver votato conto la sospensiva ma, nel seguito del dibattito, sono emersi nuovi elementi dei quali non ero a conoscenza e che ritengo meritevoli di approfondimento. Quindi nessun cambiamento di opinione me necessità di approfondimento in seguito ai nuovi elementi emersi nel dibattito.

Il Sindaco Fanfani ha precisato che il suo impegno a rinviare le nomine, elimina il problema dell'urgenza. Inoltre sul tema della continuità della gestione aziendale sarebbe utile un pronunciamento sia politico che tecnico. Siamo oggi di fronte ad una tipica pratica non sufficientemente istruita.

Francesco Francini (PdL) ha dichiarato di comprendere le necessità della maggioranza ma se venisse accettato il rinvio, si creerebbe un precedente gravissimo. Il criterio utilizzato oggi, dovrà essere applicato sempre.

Luca Stella (PdL) ha dichiarato che il Sindaco paga l'inesperienza politica del suo gruppo. Inoltre la regolarità tecnica dell'atto d'indirizzo esiste e quindi votiamo l'atto pure originario senza gli emendamenti.

Al termine di questa lunga discussione c'è stata la dichiarazione di voto dei capigruppo sulla proposta di rinvio alla Commissione consiliare formulata da Andrea Modeo. Contro il rinvio si sono pronunciati Barone, Tulli e Sestini. A favore Lucherini.
La pregiudiziale e quindi in rinvio è stata approvata con 14 voti a favore e 13 contrari e 1 astenuto.
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