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Ognuno ha la sua ‘Pompei’ …

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Ognuno ha la sua ‘Pompei’ …

Arezzo – "Con grande tristezza e un senso di vuota impotenza, noi cittadini assistiamo stupefatti alla lenta, logorante, sistematica scomparsa di piccole e grandi testimonianze del nostro passato.

Scarsi finanziamenti pubblici, negligenze di funzionari, menefreghismo di altri soggetti, fatto è che il degrado la fa da padrone in Italia, sia che si tratti di Pompei, del Colosseo o di uno dei tanti luoghi facenti parte del nostro patrimonio culturale.

Ultimo, solo in ordine cronologico, è il crollo di parte della facciata e del campanile a vela della cappella di Santa Maria Assunta a La Torre presso Vitiano (Arezzo). Una cappella fatta costruire nel XVII secolo dai Serristori, sul luogo in cui sorgeva l’antico Castello di Vitiano, da loro adibito a casa di campagna, quando dalla loro Firenze venivano ad Arezzo. Fino a che Cosimo, ultimo erede del ramo Serristori di cui faceva parte, si ritirò definitivamente lassù, con uno stile di vita particolarissimo, che fece sorgere varie leggende sul suo conto.

Cosimo Serristori, negli ultimi anni della sua vita ebbe un bel cambiamento, tanto che vestì l’abito ecclesiastico e fece testamento in favore dei padri Filippini di Castiglion Fiorentino, affinché istituissero un luogo di istruzione aperto a tutti i giovani della zona.

Nacque così il celebre Collegio Serristori, apprezzato dal Granduca Pietro Leopoldo e da tanti giovani del passato che qui vi si formarono culturalmente, prima di accedere ad incarichi di prestigio nello Stato Italiano o nelle professioni. Un nome per tutti: il Presidente Brunetto Bucciarelli Ducci.

Passano gli anni, cambiano gli stili di vita. Il Collegio chiude. Se ne vanno i contadini dai poderi. Cambiano anche le proprietà. Subentra la “politica”. Arriva lo sfacelo delle tante case coloniche, della bella Fattoria di Ottavo ed anche della Torre di Vitiano.

E così, nell’indifferenza generale cade la facciata alla cappella di Santissima Annunziata alla Torre. Una delle innumerevoli ferite e delle tante amputazioni al nostro Patrimonio. Di sicuro non l’ultima …"
Santino Gallorini

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Articlolo scritto da: Santino Gallorini