Home Attualità Economia Papini, Cipriani e Amatucci: ‘Ecco perché ci siamo dimessi’

Papini, Cipriani e Amatucci: ‘Ecco perché ci siamo dimessi’

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«Quando il Presidente Provinciale, il Vice Presidente ed il Presidente del sindacato ambulanti ANVA decidono di dimettersi, compiendo un passo così carico di significato, non lo fanno per scelta personale ma bensì per rappresentare un serio problema all’interno dell’Associazione.
Il forte impegno di Confesercenti negli ultimi anni su temi importanti e l’esigenza di presidiare di più il territorio nell’interesse della categoria rappresentata, ha motivato il gruppo dirigente, sino dal novembre 2010 ad assumere la decisione di migliorare e rafforzare l’organico.
In particolare, come previsto da statuto, su proposta del Presidente, fu richiesto di valutare l’individuazione di un secondo vice direttore che si occupasse esclusivamente della attività sindacale, giacché l’indiscusso vice direttore Quattrocchi si occupa con grande professionalità del delicato settore del credito alle aziende.
Nella giunta del 21 luglio u.s. lo stesso Quattrocchi indicò la costituzione di una commissione per l’individuazione, tra l’organico interno e se necessario ricorrendo ad una selezione di candidati esterni, di questa nuova figura.
La proposta fu con forza osteggiata dal Direttore Checcaglini, motivando che l’intento vero del Presidente Papini era quello di porre controlli alla sua attività.
Il ruolo di direttore di associazione è certamente un compito duro e complesso al quale si somma, in modo inconsueto, nel caso del nostro provinciale, l’incarico di Amministratore Delegato della società di servizi, concentrando in lui tutti i poteri compreso quelli di firma senza limiti.
Si badi bene di non fraintendere, la fiducia nel direttore è sempre stata motivatamente indiscussa.
La proposta di un altro vice direttore, rivolta a dare un valore aggiunto all’organizzazione, non trova alcun fondamento nell’idea di attivare controlli al Direttore anche perché tale figura deve essere condivisa, per statuto, tra lo stesso Direttore ed il Presidente.
Pur tuttavia oggi ci domandiamo come in un organo collegiale eventuali meccanismi di controllo possano inquietare!
L’estate è servita a ricontattare da parte del Direttore tutti i membri di giunta ed alcuni di essi con una opportunistica incoerenza hanno nella giunta del 26 settembre u.s. ribaltato i rapporti di maggioranza.
In tale giunta erano state preparate ad arte le condizioni per far dimettere il Presidente che però, con sorpresa di qualcuno, si sono accompagnate con quelle delle altre due autorevoli cariche.
Come si è visto era pronta la sostituzione del Presidente.
La signora Barbara Brogi, designata Presidente dal Direttore Checcaglini, è proprietaria del Hotel Delta di Montevarchi chiuso da quasi due anni, ed è mamma di una impiegata della Confesercenti di Arezzo.
In ragione di ciò ci chiediamo come si confronterà la signora Brogi oggi Presidente provinciale con il Direttore Checcaglini che per statuto (art. 17) “…. Decide sulla costituzione, gestione e risoluzione dei rapporti di lavoro con i dipendenti”.
Ma soprattutto la signora Brogi pensa di rispettare il codice etico richiamato nell’art. 25 dello statuto?
Opportunistiche incoerenze hanno alterato decisioni democraticamente assunte nell’interesse dell’Associazione, e timori di controlli hanno inquinato un sereno rapporto di gestione collegiale.
Rivendichiamo con forza, di fronte a chiunque e in qualunque sede, che i dirigenti, quelli che sanno restare coerenti, meritano rispetto, non fosse altro per il tempo prezioso che sottraggono alle proprie aziende, in un momento come quello attuale che noi imprenditori viviamo sulla nostra pelle, destinando tale impegno non solo senza alcuna remunerazione, ma con profondo senso del dovere, portando, oltre tutto, nelle mura delle nostre abitazione il nervoso causato da situazioni che restano inconcepibili ed intollerabili.
Sia consentito dire che un Presidente come Papini, non riconducibile a nessun partito politico, che non vuole compensi e che non ha mai percorso interessi personali mettendoci sempre la faccia senza mai tirarsi indietro, è persona libera da qualunque condizionamento.
Rimaniamo nel consiglio di Presidenza affinché non ci venga negato nelle sedi opportune il diritto di replica.»

Papini Alberto
Cipriani Ivan
Amatucci Silvano