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PDL sulle partecipate e le nomine

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Arezzo – Conferenza stampa dei gruppi consiliari Pdl al Comune e alla Provincia di Arezzo. Argomento le nomine nelle aziende, enti e società partecipate.
Ha esordito Grazia Sestini: “nello scorso mandato, il 6 luglio 2006, quindi in uno dei primi Consigli Comunali, l'assemblea deliberò gli indirizzi sulle nomine nelle partecipate, competenza specifica in base al Testo Unico sugli enti locali. Ora, siamo nel 2011, è cominciato il nuovo mandato, ma nell'ultimo Consiglio, che sembrava quello buono per la delibera d'indirizzo, si è innestata una polemica rispetto alla quale ci sembra logico fare chiarezza. Si parla di aziende che gestiscono servizi importanti, essenziali per le persone e la comunità, lo fanno con i soldi dei cittadini e devono essere amministrate con efficienza, efficacia e trasparenza. Queste aziende hanno bilanci in alcuni casi superiori a quelli del Comune, esso vi detiene quote importanti e talvolta le amministra con posizioni di prevalenza. Potrebbero essere fiore all’occhiello dell’amministrazione oltre che fonte di entrate.
Ecco allora la nostra proposta che porteremo prima in commissione per poi tradurla, ci auguriamo, in delibera consiliare di indirizzo sulle nomine. I colleghi consiglieri già in parte la conoscono perché l’abbiamo sommariamente illustrata nel dibattito lo scorso Consiglio. Oggi la presentiamo in conferenza stampa perché vogliamo che anche la città ne sia al corrente.
Facciamo ovviamente salve le esclusive competenze del Sindaco ma chiediamo la costituzione di un albo tenuto dalla segreteria generale con le caratteristiche e i curriculum delle persone nominabili. Dobbiamo intanto partire dalla pubblicazione di un avviso in cui si elencano gli enti per i quali si deve procedere a nomine e designazioni. A questo dovrebbero seguire le candidature da parte di ordini, collegi professionali, associazioni o autocandidature di cui verrà esaminata l'ammissibilità da parte della Commissione controllo e garanzia. Il Sindaco potrà scegliere i 'suoi' nomi da questo albo oppure no: ma in quest'ultimo caso la scelta di non attingervi dovrà essere motivata e la motivazione andrà resa al Presidente del Consiglio Comunale e ai capigruppo. Questi ultimi due soggetti dovranno poi, durante la vita delle aziende, essere informati su ordini del giorno delle assemblee e delle modifiche al piano industriale.
Un altro aspetto della questione va sottolineato: questa settimana il Sindaco ha mandato due lettere alle commissioni. Una sui tempi delle nomine, legittima dal suo punto di vista, una più irrituale perché si presenta nella doppia veste di mittente e destinatario in quanto dà indirizzi sugli indirizzi che il Consiglio dovrebbe dare a lui. Rispetto a ciò che ha scritto rileviamo che nelle aziende l’indennità dei consiglieri di amministrazione è determinata dal cda stesso quindi l’indicazione sul gettone per i consiglieri non è di competenza di chi nomina. E ulteriore perplessità viene dall’ultima riga dove il Sindaco chiede al Consiglio Comunale di dare indicazioni sui curriculum: i consiglieri comunali danno gli indirizzi e controllano l’ammissibilità, non fanno i nomi o curriculum altrimenti si torna alle trattative politiche da cui ci si vuole affrancare”.
D'accordo con le posizioni di Grazia Sestini Maurizio D'Ettore, Alessio Mattesini e Gianni Pagliazzi: “nomine di qualità e politica costruttiva per i cittadini. Un passaggio che se fosse colto da Pd, Sel, Idv e dagli altri gruppi rappresenterebbe una svolta per la stessa evoluzione dei lavori in Consiglio Comunale”.
Lucia Tanti ha specificato che “in Provincia c'è una questione aggiuntiva, la dismissione delle partecipate, dove i percorsi di competenza e rigore devono essere rispettati ancora di più perché entrano in ballo i destini di persone che vi lavorano a tempo indeterminato”.