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Per i frantoi artigiani burocrazia e costi raddoppiati

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Per i frantoi artigiani burocrazia e costi raddoppiati
olivo olive olio

Arezzo – No alla burocrazia e ai costi doppi per le sole imprese artigiane. Questo il motivo del ricorso al Consiglio di Stato di Cna Alimentare che sottolinea e denuncia la disparità di trattamento tra frantoi agricoli e frantoi artigiani prevista dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali 8077/2009.


Secondo Cna Alimentare, infatti, i frantoi artigiani che lavorano e trasformano olive di terzi produttori per poi rivendere l’olio sul mercato, hanno dimensioni sostanzialmente identiche, se non inferiori, e operano sullo stesso mercato dei frantoi agricoli che lavorano le proprie olive.

«Abbiamo oggi l’assurda ed illogica situazione per la quale un piccolo frantoio, iscritto nel registro delle imprese come artigiana, deve organizzare al proprio interno la gestione dell’inserimento dati nel sistema informatico del SIAN (Sistemo Informatico Agricolo Nazionale) esattamente come i grandi confezionatori e importatori di olio di oliva che operano sui mercati internazionali, fra l’altro dedicando allo scopo una persona ad hoc – spiega Walter ferracci di Cna Alimentare Arezzo- ciò comporta enormi costi rispetto alle proprie dimensioni aziendali, costi che non gravano assolutamente su un’identica impresa, se non maggiore, iscritta però come agricola».

Discriminazione fra imprese, effetto distorsivo della concorrenza e del mercato, ma anche un diverso e ingiusto regime di sanzioni. Questi i motivi su cui si basa il ricorso di Cna Alimentare al Consiglio di Stato che si affianca al ricorso di Federolio e di altre imprese appellanti.

«Non vogliamo operare senza regole ma siamo esasperati – chiarisce Ferracci di Cna Alimentare Arezzo – uno dei molti aspetti negativi di questa normativa è anche la violazione della privacy: siamo, infatti, obbligati a inviare i nominativi dei clienti e fornitori, in sostanza a rendere nota una parte sostanziale del patrimonio aziendale».