Home Nazionale Quarantacinquemila sneakers salvate dalla discarica: nasce il riciclo

Quarantacinquemila sneakers salvate dalla discarica: nasce il riciclo

0

Roma, 4 apr. – (Adnkronos/Adnkronos Salute) – Quarantacinquemila scarpe sportive che non finiranno in discarica, ma diventeranno materiale per il fondo di piste di atletica o la base in gomma per i parchi giochi. Una montagna di 'sneakers' raccolta nei 1.000 box sparsi nei negozi sportivi che hanno aderito a 'Recycle you shoes. Repare your way'. L'iniziativa, al giro di boa del primo anno, fa parte del progetto 'Esosport', ideato dal gruppo Eso srl, azienda impegnata nell'attività di riciclaggio industriale. Il progetto, gratuito, ha visto Lombardia, Lazio, Toscana e Liguria tra le regioni maggiormente coinvolte. "Abbiamo raggiunto l'obiettivo che ci eravamo fissati un anno fa – afferma all'Adnkronos Salute Gianluca Poddighe di Esosport – oltre 1.000 box sparsi in mezza Italia riempiti dalle 50 alle 70 calzature. Ma quello che più ci soddisfa è l'aver dato una seconda vita a materiali che sarebbero finiti nel solito bidone. La gomma diventerà fondo per piste di atletica o base per parchi giochi.
La tomaia sintetica darà vita all'interno dei palloni da calcio". Se l'ambiente tira un sospiro di sollievo, a beneficiare della 'rottamazione' delle vecchie compagne di corsa, tennis o ginnastica è anche la salute degli atleti. "Fare sport con calzature dal fondo usurato può provocare infiammazioni al tendine rotuleo, stiramenti e dolori muscolari – avverte Fulvio Massini, training consultant – Spesso i primi segnali vengono sottovalutati soprattutto dagli amatori". Se negli ultimi anni p cresciuta l'attenzione dei consumatori verso i prodotti sportivi specializzati, anche grazie a negozi 'ad hoc' e addetti alle vendite qualificati su materiali e discipline, secondo Massini non si devono però dimenticare alcune regole di base.
"Prima lo sportivo dilettante era attratto dal colore e dal marchio delle scarpe. Oggi – prosegue l'esperto – chi entra in negozio p molto informato e chiede una scarpa protettiva, da trial o neutra. L'importante è che ci si ricordi sempre che un paio di calzature, ad esempio per la corsa, possono durare al massimo 600-700 chilometri. Poi vanno cambiate".
Discorso diverso per i professionisti. In media i 'big' del fondo possono arrivare a 'distruggere' durante stagione delle gare anche 12 paia di scarpe l'anno. Invece l'amatore, spesso tesserato, e appassionato di maratone ne può cambiare anche un paio ogni 4 mesi. Per Massini la spiegazione p nella breve durata della performance delle 'sneakers'. "In base ai parametri dell'atleta – come altezza, peso, fondo su cui si corre e frequenza degli allenamenti – la scarpa può avere una 'vita al top' di 500-800 chilometri. Mai andare oltre questa distanza – sottolinea l'allenatore – perchP altrimenti dietro l'angolo possono esserci affaticamenti alle articolazioni, preludio di problemi più seri, soprattutto per i giovanissimi che si avvicinano allo sport".
Per assicurasi della tenuta delle proprie scarpe sportive, ci sono test di verifica facilmente praticabili da tutti a occhio nudo, come informa l'allenatore. "Se si osserva un logoramento interno ed esterno della suola, è ora di dire addio alle calzature e prenderne un altro paio". L'ultima raccomandazione di Massini è per chi, soprattutto con l'avvento della bella stagione, invece della villa comunale o della pista preferisce correre in spiaggia magari a piedi nudi. "Mai farlo senza scarpe, perché c'è il pericolo di abrasioni della pianta. E poi – conclude – meglio scegliere, se proprio si vuole assaporare il sapore della salsedine, la porzione di battigia più asciutta e piatta".

Articlolo scritto da: Adnkronos