Home Cronaca Rapine agli orafi, 48enne finisce in carcere

Rapine agli orafi, 48enne finisce in carcere

0
Rapine agli orafi, 48enne finisce in carcere

Arezzo – Ieri sera gli uomini della Squadra Mobile aretina hanno dato esecuzione alla prima pena definitiva nei confronti di M.P. di anni 48, nato e residente in Valdichiana, ma domiciliato ad Arezzo,responsabile di gravi rapine a danno di orafi del distretto aretino e zone limitrofe, che all’epoca destarono forti preoccupazioni nel settore, in particolare per la violenza e crudeltà con cui venivano perpetrate. L’uomo, con altri 4 complici, tutti pregiudicati abitanti in varie parti del centro e sud Italia, aveva messo a segno il 29 settembre del 2004 una rapina al laboratorio orafo di proprietà di Mario Manicucci a Passignano sul Trasimeno. Fu un episodio etremamente violento. Due uomini spacciandosi per clienti entrarono nel laboratorio e con la scusa di voler vedere un collier, presero in ostaggio la figlia del titolare, al tempo al settimo mese di gravidanza. Sotto la minaccia di coltelli, malmenarono il proprietario, ferendolo gravemente e lasciandolo a terra privo di sensi, continuarono a colpirlo con calci e pugni. Sia il titolare che la figlia vennero poi imbavagliati, mentre una dipendente della ditta, sempre sotto la minaccia delle armi fu costretta ad aprire le casseforti che contenevano semilavorati pari a oltre 20 chili di oro, 2 chili di argento puro e vari preziosi, per un valore totale pari a 350mila euro. Nel della rapina arrivarono in azienda il suocero del titolare ed un rappresentante orafo e anche loro vennero immobilizzati e minacciati di morte, mentre al rappresentante orafo fu sottratta la valigetta, contenente campionario per un valore di oltre 60 mila euro e il telefonino. Poi con la refurtiva si dettero alla fuga a bordo di una Renault Clio di proprietà della dipendente della ditta stessa. Le indagini, condotte dagli uomini della Squadra Mobile aretina, in sieme ai colleghi di Perugia, hanno permesso di identificare in M.P., noto artigiano orafo – che aveva avuto rapporti di lavoro con il Mannucci – il basista e ideatore della banda criminale. Parte della refurtiva era stata rinvenuta a seguito di perquisizioni eseguite presso l’abitazione di uno degli esecutori materiali del colpo.
L’Autorità Giudiziaria di Perugia, a suo tempo, aderendo in pieno alle ipotesi investigative avanzate e valutati come oggettivi elementi di riscontro raccolti, emetteva, nei confronti dei 5 autori della rapina, ordinanza di custodia cautelare in carcere che venivano eseguite in collaborazione con personale delle Squadre Mobili di Perugia e di altre città del centro e sud Italia.
Per l’episodio citato, la Procura Generale della Repubblica di Firenze ha emesso l’ordine di carcerazione alla pena di anni 8, mesi 1 e giorni 5 di reclusione in quanto M.P. è stato ritenuto responsabile per concorso nei reati di rapina aggravata, sequestro di persona e lesioni personali.