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Regolamento urbanistico, dichiarazioni del Sindaco Fanfani

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Regolamento urbanistico, dichiarazioni del Sindaco Fanfani
Gisueppe Fanfani

Arezzo – Dichiarazione del Sindaco Giuseppe Fanfani: «Dov’era la mia avversaria durante gli anni in cui la mancanza di regole aveva reso il Comune di Arezzo luogo di commistione tra interessi pubblici e privati? Da Roma non l’ho sentita alzare la voce sui ritardi e sull’ urbanistica fatta a suon di varianti da quella parte politica di cui era l’esponente di più alto grado in qualità di sottosegretario e di cui nel 2011 tenta di ergersi a leader. Oggi però la sento accusarmi di fretta perché sto dando alla città uno strumento di legalità e di crescita. Sono accuse a dir poco ingenerose, da campagna elettorale.
La situazione che ho trovato era di un Piano Strutturale adottato il 12 dicembre 2003 e lasciato in cassetto per 2 anni e 4 mesi mentre le osservazioni erano diventate 2000. Sono stato costretto a rimediare agli errori e ai ritardi indecorosi del passato, a cui si era sommata una situazione scandalosa da un punto di vista della moralità pubblica.
L’amministrazione si è data un impegno che intendo portare a termine: Arezzo avrà il Regolamento Urbanistico, uno strumento che prevede 1.000.000 di metri cubi immessi nel mercato con il beneficio di fare ripartire una marea di lavori piccoli e grandi. Peraltro confido più nei primi che nei secondi. Vi è prevista nel regolamento, infatti, la possibilità di ampliamenti fino a 60 metri quadrati per chiunque, salvo zone come le aree protette e il centro storico: un autentico volano per le imprese e il sistema economico in generale, non solo per l’edilizia. Sono previsti incentivi per chi privilegia innovazione tecnologica, impiantistica, energie rinnovabili, fotovoltaico: dai cittadini emergerà dunque una domanda per le aziende che operano in questi settori nel nostro territorio.
Poi ci sono le grandi aree: siamo già partiti con la Cadorna, ora è la volta della Lebole. Approveremo anche questo Piano complesso di intervento, dopo il Regolamento Urbanistico. E siano chiare due cose: la prima, proprio sull’area Lebole. Io l’ho trovata così nel 2006 ma era abbandonata dal 2000. Anche per essa, a molti Soloni odierni bisognerebbe chiedere dov’erano in quegli anni. Se oggi l’area in questione ha una prospettiva di rinascita è perché questa amministrazione l’ha voluta e predisposta.
La seconda: quando si parla di regole non si parla di qualcosa di astratto. Regola equivale e certezza e la certezza va a vantaggio dei cittadini. Tutti. Con il Regolamento Urbanistico si dota finalmente la città di uno strumento-cornice nell’ambito del quale chiunque potrà muoversi senza più subire le storture di un recente passato nel quale l’interesse privato e il silenzio l’hanno fatta da padroni.»