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Romani, energie rinnovabili riforma strutturale, ora avanti con piano

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Romani, energie rinnovabili riforma strutturale, ora avanti con piano

Roma, 5 mag. (Labitalia) – "E' una riforma strutturale per le imprese e i cittadini, raggiunta dopo una complessa e laboriosa concertazione. Per il futuro energetico del Paese siamo impegnati a raggiungere e superare gli obiettivi di Europa 2020".
E' il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, a sottolinearlo spiegando che "attraverso la competizione tra diverse fonti di produzione, potremo garantire la copertura del fabbisogno energetico nazionale sfruttando tutti i vantaggi dell'innovazione tecnologica". "Le energie rinnovabili avranno, assieme all'efficienza energetica e alle reti intelligenti, un ruolo fondamentale nella nuova strategia energetica nazionale che presenteremo nella Conferenza nazionale per l'energia", ha aggiunto Romani secondo cui "questo importante provvedimento consente finalmente di dare stabilità e prospettive di lungo periodo al mercato fino al raggiungimento della competitivita' tecnologica". Nel decreto ministeriale, firmato da Romani e dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, si determina una nuova disciplina delle modalità di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici.
Il provvedimento, si legge in una nota del ministero dello Sviluppo, pone le basi per lo sviluppo di medio-lungo periodo del comparto, accompagnandolo al raggiungimento dell'autosufficienza economica. Attraverso la razionalizzazione e una progressiva riduzione delle tariffe, sarà possibile controllare e impiegare con maggiore efficacia l'onere a carico di cittadini e imprese.
All'interno del provvedimento figura il nuovo regime di programmazione degli incentivi. Il testo elimina ogni limite alla produzione con un nuovo sistema di regolazione automatica del livello degli incentivi in relazione alla potenza installata che entrerà a regime a partire dal 2013.
Nel periodo transitorio è previsto un decalage progressivo necessario per allineare il nostro Paese ai livelli comunitari e la salvaguardia degli investimenti in corso. Inoltre un tetto di spesa massima e un registro tenuto dal Gse solo sui grandi impianti (superiori a 1 mw su tetto e 200kw a terra), consentiranno di limitare i fenomeni speculativi. La tariffa percepita viene determinata dal momento dell'entrata in esercizio dell'impianto, con la garanzia del rispetto dell'iter di connessione da parte del gestore di rete, in conformità con i tempi e le relativi sanzioni previste dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas.
Con questo nuovo sistema si prevede di raggiungere la grid parity – e cioè la competitività della tecnologia – già al 2017. Il decreto prevede inoltre una serie di strumenti per rafforzare e potenziare la filiera industriale italiana attiva nella produzione di impianti fotovoltaici, quali: premialità per le installazioni finalizzate alla sostituzione di amianto, per la realizzazione di impianti in aree da bonificare o soggette a recupero ambientale, per i moduli su barriere fonoassorbenti. A vantaggio dei consumatori e della qualità del made in Italy, vengono inoltre introdotti determinati requisiti di garanzia, efficienza e innovazione degli impianti, al rispetto dei quali sono previsti livelli di incentivazione più elevati.

Articlolo scritto da: Adnkronos