Roma, 17 mag. (Adnkronos Salute) – Vomito, diarrea, nausea e assenza di appetito persino nei più golosi. L'influenza intestinale viaggia da un estremo all'altro della Penisola, "presente al Nord come al Sud senza alcuna differenza geografica". E colpisce "in egual misura grandi e piccini, agendo trasversalmente, coda della coda dell'influenza". A scattare la fotografia dell'ultimo spauracchio stagionale per gli italiani è Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano, che stima che si aggirino tra i "20 mila e i 30 mila" i connazionali colpiti.
"Gli sbalzi termici – spiega l'esperto all'Adnkronos Salute – facilitano la diffusione di adenovirus ed enterovirus, che si trasmettono esattamente come l'influenza, transitando attraverso le goccioline di saliva". Ma a differenza del più classico dei malanni di stagione, "questi virus – fa notare Pregliasco – si concentrano sullo stomaco", mettendo ko chi ne è colpito. "Almeno nei primi 2-3 giorni, perché la fase acuta si estende in questo arco di tempo tutto sommato abbastanza breve".
Anche se poi con i virus simil-influenzali tocca fare i conti almeno per altre 48 ore, "dunque cinque giorni complessivamente". Giorni in cui, anche se il peggio sembra passato, "bisogna riguardarsi a tavola, mangiando in bianco e leggero. E dando spazio ai probiotici – raccomanda l'esperto – che aiutano a mettere fuori gioco il virus che ha stravolto le nostre giornate".

Articlolo scritto da: Adnkronos