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Sestini: Facile vincere facile. Comiche in scena al Consiglio Comunale

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Sestini: Facile vincere facile. Comiche in scena al Consiglio Comunale

Arezzo – In termini assoluti ci fa davvero piacere che i cittadini amano il loro Sindaco, ma ci fa sorridere il gradimento riportato da un sondaggio pubblicato quest’oggi nella stampa locale in cui l’attuale sindaco di Arezzo godrebbe di grande considerazione. Peccato, aggiunge Sestini, che quel rilevamento risale allo scorso anno quando il Fanfani era solo anzi, quando illudeva i suoi concittadini pontificando con grandi promesse il rilancio di questa città. Promesse puntualmente disattese perché continueranno a restare tali.
Ed è bene che la città sappia, ha proseguito Cantaloni, anche quali comiche si sono rappresentate in questo ultimo Consiglio comunale in merito all’approvazione del Regolamento Urbanistico. Inutile soffermarsi sul fatto che hanno impiegato un quinquennio per redigere uno strumento, farraginoso, incomprensibile e talmente complicato anche per gli stessi addetti ai lavori. Ma il dato più rilevante che è emerso quest’oggi è un dato politico incontestabile. Nella votazione si è astenuto Giuseppe Caroti, presidente del Consiglio comunale, così come i rappresentanti di SEL in molte votazioni e la non partecipazione al voto di Piero Ducci dell’IDV il quale ha motivato l’astensione col fatto che lo strumento in questione è macchinoso e di difficile comprensione. Insomma, alla faccia della coesione della maggioranza. Ma voglio anche aggiungere, continua Cantaloni, che questo Regolamento, così come concepito dove la strada maestra è stata rappresentata solo dalla fretta, non smuoverà niente e, se darà lavoro, questo sarà a beneficio degli studi legali visti quanti contenzioni si verificheranno. Comunque, come abbiamo più volte detto di questa vicenda non condividiamo il metodo: eravamo pronti a confrontarci nel merito, ma non ci è stata data la possibilità. Lunedì eravamo in aula con grande senso di responsabilità perché riteniamo strategico le sorti di questo progetto per il futuro della città tanto che il PdL, all’unanimità, non farà mancare sul Regolamento Urbanistico il suo impegno e qui concludo, dice Cantaloni, perché il primo atto che farà il nostro Sindaco sarà quello di una revisione partecipata di tale strumento alla quale saranno chiamati ordini professionali, operatori del settore e tutti cittadini per individuare gli errori macroscopici ed i tanti punti critici di cui è costellato.
Ma, per tornare ai dati del sondaggio, ribatte Sestini, il sindaco Fanfani dovrebbe iniziare a fare una seria riflessione e con lui tutti quelli della sua maggioranza di come hanno amministrato in questi 5 anni e mi riferisco, ad esempio, alla vicenda degli abitanti della Chiassa Superiore vittime, in questi ultimi 3 anni, di ben tre alluvioni i quali si sono dovuti rivolgere ad un programma satirico nazionale al solo scopo di farsi ascoltare da questo Sindaco e da questa amministrazione comunale che, nonostante la gravità dell’evento, non ha preso nessuna iniziativa ed ha lasciato questa gente nella totale indifferenza. Case allagate e piene di fango, attività commerciali inutilizzabili, urbanizzazione inesistente e danni che ammontano a svariati milioni. Mi domando, prosegue Sestini, ma la difesa del suolo così come la difesa della vita e delle persone non deve essere prioritario su tutto? Per noi lo è, per il sindaco Fanfani no perché non ha degnato questa gente di una piccola attenzione e considerazione. Al Sindaco voglio dire che la cultura non è solo il teatro Petrarca: ieri sera è andata in scena una misera festicciola stile spot elettorale: la cultura è ben altra cosa e quando i fatti lo richiedono bisogna occuparsi anche di case allagate e di esercizi commerciali in crisi.
Infine, poiché siamo tirati per la giacchetta, ha detto Maurizio D’Ettore, in qualità di coordinatore provinciale del PdL, voglio rispondere a Francesco Macrì dicendogli che appare piuttosto singolare la sua dichiarazione su presunte primarie in quanto è stato proprio lui, di fronte all’intero Coordinamento provinciale, a rifiutare la presentazione di una rosa di nomi per la candidatura a sindaco chiedendo il voto solo sulla candidatura unica di Grazia Sestini. Macrì, per sua scelta, è ormai fuori dal PdL e quindi si preoccupasse delle riunioni che organizza, come da ultimo, all’Hotel Continentale con la partecipazione di circa 15 persone. Il PdL e la coalizione del centrodestra sono rappresentati e si riconoscono solo in Grazia Sestini. Capisco, conclude D’Ettore, la preoccupazione personale e lo smarrimento “politico” di Macrì e di altri, ma si tratta, appunto, di problemi squisitamente personali che non riguardano né il PdL né tanto meno gli elettori di Arezzo.