Home Attualità ‘Entro due giorni guida delle operazioni alla Nato’

‘Entro due giorni guida delle operazioni alla Nato’

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Roma, 24 mar. (Adnkronos/Ign) – La guida delle operazioni militari della coalizione contro il regime libico di Muammar Gheddafi ''sarà trasferita alla Nato entro due giorni''. E' quanto ha annunciato il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, citato dalla tv satellitare al-Arabiya. ''Le nostre richieste sono state accolte'', ha aggiunto il ministro.
Secondo l'emittente turca Trt, l'intesa a cui ha fatto riferimento Davutoglu è stata raggiunta nel corso di una teleconferenza con gli omologhi di Stati Uniti, Francia e Regno Unito. "Un ottimo risultato per l'Italia" ha commentato all'Adnkronos, in via preliminare, il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari. "Si tratta di un'intesa politica che va nella direzione di quello che aveva chiesto l'Italia – ha detto Massari – con il comando operativo esclusivo della Nato", affiancato da "un gruppo internazionale di alto livello (la cosiddetta cabina di regia politica di cui si è parlato in questi giorni, ndr) che fisserà le linee guida politiche" dell'operazione. Ma questo, sostiene il portavoce della Farnesina, "non intacca la catena di comando esclusiva della Nato". Gli Stati Uniti avranno un "ruolo di sostegno", e quindi non più di primo piano, nella seconda fase dell'operazione in Libia, ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca Jay Carney.
"Gli Stati Uniti continueranno ad avere un ruolo – ha spiegato – ma non sarà un ruolo principale nell'imposizione della no fly zone, sarà un ruolo di supporto e assistenza". "Abbiamo inoltre detto che i caccia americani non saranno coinvolti nell'imposizione della no fly zone", ha aggiunto Carney. La comunità internazionale impegnata nell'intervento in Libia deve continuare ad impegnarsi per evitare vittime civili e danni collaterali ha detto oggi il segretario generale dell'Onu, Ban Ki moon nel suo primo rapporto sulla situazione in Libia presentato al Consiglio di Sicurezza da quando è partita l'operazione tesa a chiedere il rispetto della risoluzione 1973 approvata dal Consiglio lo scorso 17 marzo.
Le forze della coalizione stanno imponendo la no fly zone in Libia, ha affermato, ma il regime di Gheddafi non ha ordinato ancora un cessate il fuoco effettivo nonostante le sue dichiarazioni. Barack Obama e Dmitry Medvedev hanno discusso oggi della situazione in Libia in un colloquio telefonico durante il quale il presidente russo ha "sottolineato la necessità di evitare vittime civili e la priorità di raggiungere gli obiettivi fissati dalla risoluzione 1973". E' quanto ha reso noto l'ufficio stampa del Cremlino, sottolineando che la conversazione tra i due leader è avvenuta su richiesta di Mosca. Mentre Angela Merkel ha chiesto ai leader dell'Unione Europea di trovare un accordo su un embargo totale sull'export libico di petrolio. La Germania, ha assicurato il capo del governo tedesco parlando in parlamento, "sostiene senza riserve" gli obiettivi della risoluzione delle Nazioni Unite sulla Libia, sulla quale il paese ha scelto di astenersi al momento del voto al Consiglio di Sicurezza. Ci siamo astenuti perché preoccupati, ha spiegato, "dell'attuazione militare degli obiettivi". Ma auspichiamo "un rapido e sostenibile raggiungimento di quegli obiettivi". Oltre all'"embargo totale sul petrolio", il cancelliere ha chiesto "restrizioni commerciali di vasta portata per la Libia". "Spero – ha concluso – che potremo finalmente raggiungere una posizione comune sulla questione". L'Italia "in linea di principio non è contraria" alla proposta di un embargo sull'export petrolifero dalla Libia fatta dalla Merkel, ma a condizione che sia universale, spiegano fonti italiane, precisando che, per poter essere efficace, l'embargo non può essere deciso solo a livello di Unione Europea, ma richiederebbe una risoluzione delle Nazioni Unite, come è già avvenuto con le altre sanzioni alle quali l'Italia si è uniformata da subito. D'altro canto, ricordano le fonti, il flusso di petrolio e di gas libico è già di fatto azzerato, a causa della guerra in corso e per ragioni di sicurezza. Oggi intanto il ministro Franco Frattini durante un colloquio telefonico con il Capo del governo transitorio libico Ibrahim Jibril ha confermato il pieno sostegno dell'Italia agli sforzi per giungere a un cessate il fuoco e alla fine delle violenze sui civili. Lo ha reso noto la Farnesina sottolineando come il raggiungimento di questi obiettivi sia "al fine di porre le premesse per l'avvio di un dialogo politico ed inclusivo di riconciliazione nazionale volto alla costruzione di una Libia democratica e unita e per la ricostruzione economica e sociale del paese".

Articlolo scritto da: Adnkronos