Home Attualità SI all’unione dei comuni, ma è importante che il casentino resti unito

SI all’unione dei comuni, ma è importante che il casentino resti unito

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Casentino – “Il territorio casentinese con la nuova legge regionale, in fase di approvazione, si trasformerà in Unione dei Comuni mantenendo le deleghe, la governance e la continuità con il lavoro fatto in questi lunghi anni”. Ha esordito così il Presidente di Uncem, Toscana Oreste Giurlani, intervenuto all’incontro coi i sindacati e i dipendenti della Comunità Montana del Casentino martedì 12 Luglio.

Il presidente ha poi continuato sottolineando che: “I comuni sono i principali attori di questo cambiamento, siamo passati dalla mobilitazione alla presa di coscienza di essere loro i veri protagonisti. E’ importante in questa fase molto delicata per primi innovare e trasformare le comunità montane senza perdere l’esperienza e la continuità del lavoro fatto in questi 30 anni. I dati del Casentino parlano chiaramente con 20 milioni di movimenti l’anno con interventi di notevole rilevanza sull’intero territorio”. Giurlani ha poi posto l’accento sul ruolo cardine che andranno a svolgere i sindaci “Prima la comunità montana era sentita come un ente calato dall’alto, i sindaci oggi hanno una maggiore responsabilità, sono gli attori in prima persona, solo loro possono mantenere e far valere l’identità del territorio. Una maggiore responsabilizzazione dei comuni che avrà come obiettivo di razionalizzare, questo anche nel principio della sussidarietà. E’ importante che tutti i comuni del Casentino aderiscano all’Unione, chi sta fuori deve motivare le proprie scelte basate sull’operato della comunità montana e non sulla politica”. Giurlani si sofferma in modo particolare sul fare infatti dice “Sono preoccupato perché dal 2008 i trasferimenti statali tra quelli ordinari e il fondo per la montagna sono stati azzerati, in questi anni abbiamo lottato per il mantenimento delle risorse e per garantire servizi efficienti e di qualità, questo ha permesso anche un ripopolamento della montagna. Il rischio è che ci sia un’inversione di tendenza, gli ultimi dati sui tagli ai servizi postali, alle scuole e ai trasporti sono preoccupanti. A questo punto chiedo ai sindaci di definire entro agosto il contenitore dell’Unione dei Comuni per poi tutti insieme fare una battaglia per la ricerca delle risorse e mantenere così vitale la montagna perché essa ha bisogno di risorse specifiche”. Il presidente ha poi voluto sottolineare che “la trasformazione non è un cambio di targa, grazie al lavoro fatto siamo giunti a superare le comunità montane, ma resta la continuità di lavoro con l’ente montano, la differenza fondamentale è che si tratta di un ente dei sindaci che oltre alle funzioni associate dovrà entro il 2013 assumersi tutte le funzioni fondamentali dei comuni. Anche i dipendenti possono trovare con il meccanismo delle funzioni associate nuove prospettive di carriera”.