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Si conclude la 32esima edizione di Oroarezzo

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Si conclude la 32esima edizione di Oroarezzo

Arezzo – Per quattro giorni tra i padiglioni di OroArezzo non si è parlato di crisi, ma solo di business. La crisi c’è, ma è un fatto ormai ampiamente metabolizzato dai 483 espositori, che la considerano ormai quasi un’occasione per rinnovarsi e guardare avanti ricalcolando il percorso.

Questo è uno dei pregi delle imprese italiane: la capacità di stare al passo e di riprendere, dopo un periodo di naturale smarrimento, la forza di riorganizzarsi per affrontare al meglio un mercato inevitabilmente mutato. Aziende che, oltre allo sforzo individuale possono contare sul sostegno di istituzioni e realtà attive come Arezzo Fiere e Congressi, che si è posta come partner costruttivo a supporto del comparto orafo aretino.

E in effetti l’intensa attività promozionale dell’organizzazione fieristica, che si è svolta durante tutto il 2010, ha portato i risultati sperati: il crescente accreditarsi di un’immagine di made in Italy di eccellenza presso tutti i mercati mondiali principali, ottenuto anche grazie alla presenza compatta con collettive di imprese presso selezionate fiere internazionali o il tour di Gold Up come autentica espressione di design e qualità del Bel Paese. Nel corso di 12 mesi il comparto aretino ha così rafforzato e incrementato i contatti con i compratori dei mercati internazionali. Big buyers che accuratamente selezionati dall’organizzazione, perché realmente interessati al contatto con le imprese italiane, sono arrivati qui ad Arezzo da mercati importanti, come Russia, Medio Oriente, Stati Uniti, Dubai e Turchia.

“Abbiamo avuto le conferme attese – ci ricorda Giovanni Tricca, Presidente di Arezzo Fiere e Congressi – e le aspettative non sono affatto andate deluse. Segno che la direzione intrapresa è quella giusta. E sono particolarmente soddisfatto di come la macchina della Fiera non abbia risentito del clima di allarme sulla sicurezza, grazie anche alla fattiva collaborazione delle forze dell’ordine locali. Chiudiamo con grande soddisfazione un appuntamento annuale che getta le basi per l’attuazione di nuovi programmi e iniziative.”

Iniziative che vedono le imprese del comparto orafo aretino coinvolte nella fitta agenda di appuntamenti predisposti dalla Direzione di Arezzo Fiere e Congressi, a cominciare dal tour espositivo per Golden Hat_Titude e ancora Gold Up in Cile, Germania, Corea e Cina, con workshop a San Pietroburogo e Dubai fino all’autunnale Last Minute proprio qui ad Arezzo.

“I numeri ci confortano nelle scelte di strategia promozionale – sottolinea Raul Barbieri, Direttore di Arezzo Fiere e Congressi – 12.000 visitatori presenti dei quali, nei prossimi giorni, definiremo l'esatto profilo. Un segnale di fiducia che accogliamo e che dobbiamo coltivare attraverso azioni sempre più mirate e selezionate che portino le imprese a farsi conoscere nel modo migliore presso i giusti interlocutori internazionali.”

E tra gli espositori c’è grande soddisfazione per i contatti commerciali avviati con i compratori internazionali. ma anche da parte degli stessi buyer. che ad Arezzo hanno trovato ancora una volta la risposta giusta alle esigenze del mercato di provenienza. Creatività, stile e vitale novità.

Novità è la parola che più spesso si è ascoltata tra gli operatori presenti. Perché l’Italia traccia le linee di tendenza ed è sempre in grado di stupire e affascinare con qualcosa di unico e inedito.

E nella novità un gradito ritorno, quello dell’oro giallo come portabandiera assoluto del valore dell’oggetto, che è “per sempre” in quanto oro, al di là della foggia e del disegno. Giallo perché è il colore naturale dell’oro e costituisce un segno di distinzione.

Accanto infatti all’uso del principe dei metalli, le mode e il costo della materia prima hanno portato le aziende a introdurre o potenziare l’impiego dell’argento, che senza dubbio offre ad un costo minore (ma in crescente aumento) una base duttile per creare oggetti d’effetto e di tendenza. Potendo giocare con il volume e la leggerezza nello stesso tempo, queste creazioni soddisfano la richiesta di appariscenza che diversi mercati, in particolare il russo, richiedono, ma che anche in Italia riscuotono successo soprattutto presso il target giovanile.

E se un merito in più va trovato all’argento è proprio quello di essere riuscito, nella sua maggiore accessibilità economica, ad avviare un processo di riavvicinamento da parte degli utenti più giovani al gioiello, aspetto questo, sottolineato dai diversi dettaglianti presenti alla Fiera, vero filo diretto col consumatore

Se è vero inoltre che l’argento si configura insieme agli altri metalli meno nobili, come il vessillo della fashion jewellery, crea e fa cultura della moda made in Italy e contribuisce in questo momento di difficoltà a dare continuità di vita ad un settore ora fragile, come una fiamma che tiene in caldo una pentola in attesa che aumenti il bollore.

Ma se l’approccio al gioiello d’argento, significa cultura del gioiello come oggetto moda e di più facile acquisto, cresce però la consapevolezza che, per il momento che conta, è l’oro giallo che detta legge. Che non significa però classico e visto. Le creazioni di tendenza di Premiere, spaziando dalla favola all’oriente dalle orbite stellari allo snodarsi del DNA, ricordano che anche con l’oro giallo si gioca e si fa moda. Ma è moda che fonda il suo plus sul valore intrinseco del metallo che la esprime. Moda dunque che sfida il tempo e rimane ….

E l’oro bianco che tanto ha dominato negli ultimi anni? Non sparisce del tutto ma nel timore di essere “frainteso” con il magnifico argento rodiato, da attore primo passa ora più spesso ad avere un ruolo da coprotagonista con il giallo, in combinazioni e soluzioni che, colorate da pietre preziose riescono a regalare giochi di luce davvero esaltanti.

__________ Informazioni da ESET NOD32 Antivirus, versione del database delle firme digitali 6035 (20110412) __________

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