Home Politica Sinistra Ecologia Libertà: idee innovative per l’Arezzo del futuro

Sinistra Ecologia Libertà: idee innovative per l’Arezzo del futuro

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Arezzo – “Il tema ‘area Lebole’ è tornato di attualità. Rivendichiamo subito che noi lo stiamo seguendo da mesi con l'idea base che vecchie soluzioni contribuirebbero solo ad accrescere la crisi attuale”. Marco Paolucci, consigliere comunale ed esponente di Sinistra Ecologia e Libertà introduce la conferenza stampa sull’area Lebole e più in generale sulla città del futuro.
“Esiste l’esperienza di Friburgo – prosegue Paolucci – tanto per citare un esempio che serve a ricordare come in giro per l’Europa ci siano casi di recupero di tessuti urbani all’avanguardia. E sono idee concrete e sostenibili”.
Fabio Roggiolani, ex consigliere regionale: “la discussione che corre tra Lebole e Unoaerre è perfino paradossale. È bene essere chiari: i metri quadrati per il commerciale non ci sono. C’è stato un importante contingentamento deciso dalla regione Toscana per evitare l’esplosione degli ipermercati e della grande distribuzione. In città poi c’è un’enormità di invenduto che grava sui cittadini. Ecco perché è urgente una proposta per la costruzione di un quartiere, in concreto ci penseranno gli architetti convocati da Confesercenti lunedì 28 febbraio, che sia a inquinamento zero e appetibile all’acquisto, al cohousing o al social housing alle giovani coppie.
Marco Paolucci ha parlato di Friburgo. Cosa è successo in questa città tedesca? È stato realizzato un quartiere a ‘impatto zero’. Quartieri simili diventano a ‘bolletta zero’, senza metano, con calore e raffreddamento che provengono da sonde geotermiche e dal fotovoltaico. Le auto sono poste ai margini dell’abitato in un unico contenitore magari multipiano e interamente attrezzato con energia solare per la ricarica dei veicoli elettrici. La bio-edilizia la fa da protagonista. Le case in bio-architettura oramai costano come le altre, l’equilibrio dei costi è raggiunto grazie all’uso del legno e del vetro, grazie alla ventilazione forzata, al recupero integrale delle acque piovane e alle reti duali di acqua per i bagni e l’alimentazione. È appurato statisticamente che in quartieri del genere vi vanno a vivere i giovani, la natalità ritorna in positivo perché la città è di nuovo amica e non luogo di timori. Pertanto diventano quartieri a misura di bambino, con raccolta porta a porta, fontanelle di acqua pubblica e un’unica connessione wi-fi. Un quartiere così ha un commercio importante non necessariamente fatto solo di piccoli esercizi ma non ha un ipermercato. Perché non pensare che i due comparti aretini sopra citati non siano concepiti così? Noi cerchiamo la qualità, non è questione di un metro cubo in più o in meno, se i metri cubi sono concepiti in modo tale da farne quartieri-esempio di città sostenibile del futuro, ben vengano”.
Marco Tulli, consigliere comunale ed esponente di Sinistra Ecologia e Libertà: “un modello edilizio tale sarebbe volano anche per la cosiddetta ‘filiera corta’ e il ‘chilometro zero’, il recupero cioè di modi di produzione e di commercio che lasciano risorse sul territorio. Nel mondo esiste un grande movimento, le ‘transition town’, che ricostruisce un’organizzazione sociale che si svincola da tutele energetiche petrolifere e che torna a essere vissuta da adulti e bambini. Dunque più sicura. Si tratta di concetti importanti e innovativi che consentono di riscoprire il concetto di limite che la società moderna tende a dimenticare. Pensiamo che su proposte del genere, che prescindono da quella o l’altra cordata, si possa trovare un ampio consenso”.