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Sulla due mari basta polemiche: l’imprtante è realizzarla

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Sulla due mari basta polemiche: l’imprtante è realizzarla

“L’unica priorità che tutti dovrebbero aver presente in questo momento è la realizzazione tout court dei tratti mancanti della E78. Se non completiamo gli investimenti, tutto quanto è stato speso fino ad oggi in decenni di investimenti a piccole dosi, viene vanificato; sarebbe un terribile spreco di denaro pubblico”. Così dichiara Renzo Conti, Presidente del Comitato Promotore della Due Mari, impegnato a verificare le ultime ipotesi sul completamento della E 78 in vista della prossima riunione del Comitato Tecnico Ministeriale prevista per il 27 settembre e, soprattutto, per placare le recenti polemiche (anche extra regionali) sulle ipotesi di tracciato apparse anche recentemente sulla stampa.
“Dopo l’annuncio della sostanziale mancanza di fondi statali per il completamento dell’opera e la certezza che da ora in avanti non sarà più possibile contare solo su risorse pubbliche, è importante attivarsi tutti per trovare soluzioni finanziarie alternative, come le nuove ipotesi di project financing o di partenariato pubblico-privato – spiega Conti – dobbiamo avere tutti ben chiaro che a questo punto è necessario ridurre al massimo i costi di progettazione e realizzazione dell’opera, procedere a tappe forzate per completare i lotti funzionali ed i segmenti di strada, avanzando nel caso per fasi successive. Siamo giunti ad un punto tale che si incomincia a intravedere la fine per i tratti di Siena e Grosseto, mentre la maggiore preoccupazione deriva dai tratti ancora mancanti in provincia di Arezzo e dai costi di quelli umbro-marchigiani. Le diverse soluzioni che sono state prospettate meritano sicuramente di essere approfondite dal punto di vista tecnico finanziario e poi discusse fra tutti i soggetti locali coinvolti nel Comitato Promotore; per questo proporrò un incontro da organizzare al più presto ad Arezzo, subito l’incontro ministeriale del 27 settembre. Non c’è tempo da perdere – continua Conti – il nostro territorio deve cogliere le opportunità che deriverebbero dal completamento di quest’opera, né può permettersi di “buttare via” tutto quello che è stato fatto e speso finora. La strada va terminata, trovando il giusto equilibrio fra costi e massimo contenimento possibile dell’impatto ambientale, tenendo presente che, per interessare uno o più promotori privati, l’investimento deve essere finanziariamente sostenibile”.