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AISA: ‘Perche l’IVA in bolletta’

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AISA: ‘Perche l’IVA in bolletta’

Nella fattura di Aisa, in fase di spedizione, i clienti troveranno ancora la voce IVA e una lettera con la quale l’Azienda spiega le diverse interpretazioni che, a livello nazionale, sono state date su questo problema. Si tratta di una vicenda estremamente complessa e di natura tecnica sulla quale il Governo è adesso chiamato ad intervenire.

Il nuovo pronunciamento della Corte di Cassazione impone infatti l’emanazione da parte dello Stato di una nuova legge che riordini definitivamente tutta la materia, sia rispetto ai periodi antecedenti la sentenza che a quelli futuri. Infatti con la sentenza richiamata non sono state annullate le norme che rendono tuttora obbligatoria l’applicazione dell’IVA ai servizi resi da Aisa. Imposta che l’Azienda provvede regolarmente a versare allo Stato.

Qualora però il Legislatore non riconoscesse la natura patrimoniale della TIA, sarà attuato il passaggio alla cosiddetta TIA 2 (Tariffa Integrata Ambientale). Una decisione che Aisa assumerà anche in relazione alla lettera inviata dall’Amministrazione Comunale di Arezzo nella quale si chiede di avviare, congiuntamente, un’analisi preliminare per elaborare un indicatore di misurazione della tipologia del rifiuto conferito per consentire l’applicazione della TIA 2. Rispetto alla TIA, infatti, questa contempla non solo i tradizionali parametri di superficie impegnata e di quantità del rifiuto ma anche elementi qualitativi, come ad esempio la natura del rifiuto.

Aisa ha anche sollecitato Federambiente, l’associazione che riunisce le aziende pubbliche del settore, affinché venga fatta chiarezza in tempi rapidi. Anche in considerazione del fatto che l’IVA viene versata allo Stato e quindi, come noto, non rimane alle Aziende.