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Aspettative per i saldi invernali

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Al via giovedì 5 gennaio le tradizionali vendite di fine stagione. Le attese e i problemi del commercio tra chi cerca l’affare e chi invece aspetterà “tempi più rosei” per fare acquisti.
Per Barbara Brogi presidente di Confesercenti i commercianti si aspettano “una leggera flessione, coerentemente alla situazione economica e socio-politica dell’Italia. I saldi sono lo specchio dell’economia nazionale, e per questo ci aspettiamo una flessione: una flessione non drammatica, ma in linea con la situazione del Paese. Qualcuno comprerà ciò di cui ha bisogno, ma altri saranno frenati dal timore per il futuro. In questo senso, ha contato anche la delusione suscitata dalla stesura finale della manovra, che tutti speravano più equa. Finché non saranno chiare le politiche per il rilancio economico del Paese, dubito che si riuscirà a far recuperare fiducia ai consumatori”.
“Per sapere come saranno i saldi basta guardare alla famiglia media – prosegue Brogi – che ha visto aumentare le spese fisse per al gestione familiare del 6%-7%, perdendo contemporaneamente un altro 6%-7% in potere d’acquisto. Le liberalizzazioni degli orari, poi, non faranno altro che scremare quello che di buono ancora c’è sul mercato”.
“I saldi – aggiunge il presidente di Confesercenti – rimangono comunque un momento favorevole sia per gli imprenditori del commercio che per chi compra. I primi hanno l’occasione per immettere sul mercato la merce in magazzino, i secondi per acquistare a prezzi molto convenienti. Visto l’andamento dei consumi del 2011, ci aspettiamo che quest’anno i saldi partano da sconti superiori alla media: ma noi consigliamo sempre di diffidare di chi offre tagli sul prezzo troppo alti, e di comprare invece sempre da negozianti conosciuti, che garantiscono la qualità del prodotto venduto mettendoci la faccia”.
Per i consumatori i consigli sono quelli di sempre: rivolgersi ai negozi di fiducia, controllare la merce ed il rispetto degli sconti annunciati. La merce a saldo deve avere indicato sul cartellino oltre al prezzo iniziale di vendita, anche quello finale e la percentuale di sconto effettuato.
Sulla data infine Barbara Brogi rilancia: “una data unica un poco più avanti del 5 gennaio non guasterebbe. Attualmente, infatti, le vendite scontate non possono essere definite di fine stagione ma di inizio di stagione, apportando ulteriori elementi di crisi e di destabilizzazione soprattutto al settore abbigliamento ed accessori, che rispetto ad altri beni di consumo ha subito negli ultimi anni una significativa flessione”.