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Autotrasporto fermo al semaforo della crisi

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“La situazione del nostro settore? Semplice: aumentano i costi, sempre più committenti non rispettano i costi minimi di sicurezza e allungano i tempi di pagamento oltre i termini concordati; molte aziende hanno chiuso, altre sono sull'orlo del fallimento, altre sopravvivono in attesa di tempi migliori”.
Il Presidente di CNA Fita, Giuseppe Brasini, non usa mezzi termini: “oggi non incassiamo le fatture dei trasporti già effettuati; tutti i giorni riceviamo in associazione segnalazioni di trasportatori che denunciano il fatto che i loro committenti spostano continuamente i termini di pagamento delle fatture e se alcuni lo fanno perché a loro volta in difficoltà, altri lo fanno certamente per speculare sulla pelle degli autotrasportatori. Alcuni associati ci dicono che rispetto a crediti già scaduti hanno ricevuto comunicazione di allungamento del pagamento anche ad 1 anno. La categoria non è in grado di sopportare oltre”.
Il futuro? “Nel decreto sulla spending review – ricorda Brasini – è contenuta una norma che introduce sanzioni pecuniarie a carico dei committenti che non rispettano i costi minimi di sicurezza e i termini di pagamento. Per chi non rispetta i costi minimi è prevista una sanzione pari al doppio della differenza con quanto pagato al trasportatore, mentre per il mancato rispetto dei termini di pagamento la sanzione è pari al 10% dell'importo fatturato con un minimo di 1000 euro per fattura non pagata”.
Come far rispettare queste norme? “Il controllo e il potere di sanzionare è stato assegnato all'Agenzia delle Entrate – precisa Brasini. Nei prossimi giorni chiederemo un incontro affinché si avvii una campagna di controlli mirati, anche su segnalazione dell'associazione, per provare a ristabilire corrette relazioni tra chi produce la merce e chi la trasporta.”
Intanto CNA FITA ha inviato a tutti i parlamentari eletti in Toscana una lettera chiedendogli di impegnarsi affinchè, in sede di conversione del decreto, non vengano introdotte modifiche tese ad indebolirne gli effetti
Ma all'orizzonte si profila un'altra grana per le imprese dell'autotrasporto.
“E' impensabile che si possa accettare di scaricare sulle sole imprese di autotrasporto l'onere per l'ammodernamento della FI-PI-LI – conclude Brasini preoccupato dalle dichiarazioni fatte in questo senso dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi – il pedaggio solo sulle nostre spalle rappresenterebbe l'ennesimo colpo che vista la situazione attuale difficilmente riusciremmo ad assorbire”.