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Bella fiera, ottima qualità

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Bella fiera, ottima qualità

E la Fiera continua ad essere meta prediletta anche per il mondo del collezionismo. Come sottolinea l'ultimo rapporto legato al mercato dell'arte (The Global Art Market in 2012: Observations of the Art Trade over 25 Years, presentato nell’ambito del simposio Collecting for Love or for Money?) commissionato da The European Fine Art Fair (Tefaf) di Maastricht , presentato lo scorso 16 marzo nella cittadina olandese, il collezionismo rimane un investimento sicuro, soprattutto quello c.d. antico. Particolarmente quello dei Grandi Maestri (che hanno un mercato in continua ascesa) e quello delle arti decorative ritenuto "un eccellente investimento a lungo termine, un bene rifugio e un mezzo per tramandare ricchezza alle generazioni future".
Interessante anche ricordare le indicazioni che provengono dal TEFAF per l'apertura di nuovi mercati legati al mondo dell'antiquariato e dell'arte: "sta tenendo piuttosto bene il mercato in Gran Bretagna ma è strepitosa la crescita che sta avendo il mercato antiquariale e dell'arte in Cina, ed è atteso per la fine del decennio un ulteriore boom di vendite allorché un'altra fetta delle classi sociali cinesi si affaccerà su questo mercato". Decisamente esponenziale, quindi, l’attenzione che il mercato cinese, oltre a quello russo, stanno riservando a questo tipo di investimento.

"Le conclusioni del rapporto del Tefaf non ci stupiscono – sottolinea il presidente della Fiera, Paolo Nicchi. Fin dall'inizio del mio insediamento alla guida dell'associazione Fiera Antiquaria abbiamo avuto ben chiaro il concetto di qualità, nella consapevole certezza che solo la qualità – coniugata al concetto di pertinenza, come suggerì il professor Paolucci in occasione del convegno per il Quarantennale della Fiera – può mantenere alto il livello di questa manifestazione e continuare a costituire un ottimo biglietto da visita per la città e un autentico traino per la sua economia". “Certo, non è possibile negare o nascondere dietro un dito e pensare che questo mondo non sia tra i primi a risentire di una crisi economica generale e strutturale – prosegue Nicchi – ma, d’altra parte, non si può negare, anzi lo dobbiamo e vogliamo evidenziare con forza che la Fiera Antiquaria continua ad attrarre persone di ogni tipo, rappresentando un indubbio volano per l’economia dell’intera città”.

A riprova di quanto detto, tra le varie proposte di qualità presenti in questa edizione, da segnalare un servizio completo da thè in porcellana (1830) decorato in stile vecchia Parigi, una pirouette (tipica lampada usata nei ministeri francesi negli anni '20) in ottone cromato, bellissime spille floreali realizzate nel Novecento da vari designer, porta reliquari toscani di fine Cinquecento dipinti in oro zecchino, un prezioso centrotavola in porcellana firmato Cantagalli della seconda metà dell'Ottocento con pregevoli decori raffiguranti scene mitologiche, molti argenti tra cui una particolare caffettiera francese (inizio Ottocento) con becco raffigurante un'aquila e bolli originari a conferma della manifattura oltralpina.

L’associazione Fiera Antiquaria, in questi giorni (dal 30 marzo ad oggi), assieme al Comune di Arezzo, è presente in uno stand con proprio materiale promozionale alla Borsa del Turismo Mediterraneo di Napoli: un importante appuntamento per la promozione della manifestazione e della città nel suo complesso, ma anche per incontrare numerosi tour operator nazionali ed internazionali che guardano con grande attenzione a questo territorio. E, per sottolineare particolarmente tutto ciò, in rappresentanza del comune di Arezzo e dell’associazione Fiera Antiquaria, anche lo stesso assessore al turismo e alle attività produttive, Michele Colangelo, ha voluto essere presente personalmente allo stand che porta la dicitura comune di Arezzo – Fiera Antiquaria.