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Bibbiena: promuovere Teatro e Cultura, attori si mettono in vetrina

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Bibbiena: promuovere Teatro e Cultura, attori si mettono in vetrina

È con gesto provocatorio e situazionista che questo fine settimana, per la precisione a partire dalle ore 21:00 di Sabato 17 Novembre, gli attori della Compagnia NATA si “metteranno in vetrina” nel Centro Storico di Bibbiena (AR).
La vetrina in questione sarà quella della galleria d’arte contemporanea ExpArt, spazio di confronto e ricerca artistica coraggiosamente gestito dalla giovane artista Silvia Rossi; all’interno dell’atelier e a favore della vista dei passanti, gli attori della NATA metteranno in scena delle brevi azioni teatrali, delle suggestioni il cui filo conduttore sarà quello delle emozioni, nella più vasta accezione del termine.
“Emozioni in Vetrina” è infatti il titolo scelto per questa estemporanea performance che unisce diversi linguaggi espressivi e che si pone a metà strada tra la messa in scena teatrale e l’installazione artistica. Per i passanti, per lo più ignari di ciò che sta per accadere nelle vetrine che si affacciano sul borgo di Bibbiena, sarà così possibile godere di una piacevole scoperta, quella di un breve ma intenso assaggio di Teatro.
L’evento avverrà infatti, come attività promozionale sui generis, pochi giorni prima dell’inaugurazione della Stagione Teatrale 2012-13 del Teatro Dovizi di Bibbiena, il piccolo teatro nel cuore del paese, una delle ultime oasi nelle quali cultura alta e bassa, confronto civile e scambio intellettuale riescono ancora a sopravvivere grazie allo sforzo congiunto del Comune di Bibbiena, della Compagnia NATA e di molte altre realtà locali.
Proprio in risposta ad un periodo di forti difficoltà in tutti i settori della vita civile, quando la cultura appare ai più come un bene di lusso che non tutti possono permettersi, il Teatro Dovizi lancia la sua sfida promovendo una stagione teatrale con un prezzo alla portata di tutti e con spettacoli di grande qualità: gli attori della compagnia che storicamente gestisce il Teatro si metteranno allora in vetrina, per suggerire che la cultura può anche essere un oggetto in vendita, ma è prima di tutto un valore che appartiene a tutti noi, e che contribuisce a definire realmente chi e cosa siamo. L’immagine che ogni società ha di se stessa.