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‘Dalla Provincia di Arezzo nessun danno ai cacciatori’

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‘Dalla Provincia di Arezzo nessun danno ai cacciatori’

“Con i suoi atti, la Provincia di Arezzo non ha, ad oggi, causato alcun ritardo al regolare svolgimento dell'attività venatoria”. Con una nota, l'Amministrazione provinciale di Arezzo replica alle affermazioni dell'Assessore regionale alla caccia Gianni Salvadori ed a quelle di Federcaccia regionale sulla questione del calendario venatorio. “A dimostrazione di questa affermazione – prosegue la nota – c'è il fatto che la Giunta ha tempestivamente adottato, con apposita deliberazione, due provvedimenti stralcio del calendario, relativi alla caccia di selezione che è regolarmente in corso, e all'addestramento cani, pure in corso dal 19 agosto. Nel frattempo è stata richiesta, con apposita deliberazione, alla Regione Toscana la preapertura per il giorno 1 settembre 2012, e si attende risposta dalla Giunta Regionale. La Giunta Provinciale ha invece rinviato la restante disciplina a successivo ed apposito atto, anche perché la delibera del Consiglio Regionale è stata adottata il 25 luglio 2012, solo 15 giorni fa, e non essendo ancora imminente l’apertura della stagione venatoria, che è prevista infatti per il giorno 16 settembre 2012, terza domenica di settembre. Tra le motivazioni, la mancanza del parere della consulta della caccia, convocata per il 21 agosto, ed il grave problema che ad oggi non è possibile prevedere i tempi di caccia al cinghiale necessari per assicurare il raggiungimento del piano annuale, contenere i danni, e limitare gli incidenti stradali. Infatti, invece dei consueti 135 giorni di caccia al cinghiale, che ad Arezzo erano regola da dieci anni, la delibera regionale ne ammette solo un periodo limitato di 90 giorni, suscitando la seria preoccupazione in primis delle associazioni venatorie. Deliberando la caccia al cinghiale non si potrebbe prevedere che un limitato periodo dal 1 ottobre, lasciando tutto il mese di settembre senza caccia al cinghiale, con grave ed ulteriore danno alle colture agricole, e provocando un concentramento di tutti i cacciatori, compresi i 7.500 dediti normalmente al cinghiale, nel periodo 16 settembre – 30 settembre alla sola stanziale escluso il cinghiale, procurando grave danno alla fauna. Certo, la delibera della Provincia cita anche la preoccupazione che la sentenza della Corte Costituzionale azzeri la legge Toscana: è un fatto reale che Federcaccia Toscana preferisce non affrontare, non certo la volontà di non risolvere il problema. Come invece tutti sanno, su ricorso contro il calendario venatorio della Provincia di Firenze, avanzato da alcune associazioni ambientaliste, nel dicembre 2011 il collegio del TAR di Firenze ha sollevato eccezione di illegittimità costituzionale alla Corte Costituzionale sulla legge regionale permanente sul calendario venatorio approvata nel 2002 per contrasto con la legge 157. Quale colpa vi è nel ricordare che il calendario regionale potrebbe essere giudicato illegittimo in quanto legge provvedimento, dato che la Corte Costituzionale ha già dichiarato incostituzionali le leggi calendario di altre tre regioni, simili o identiche alla legge toscana? La regione Emilia Romagna ha abrogato la sua legge e l’ha sostituita con delibera, su parere ISPRA, così come il Veneto, che ha peraltro giudizio pendente per la sospensiva al TAR. Il tutto per non avere adeguato il calendario venatorio alla legge 157, alla direttiva comunitaria ed alle direttive ISPRA sui tempi di caccia alla migratoria. Questi sono fatti incontrovertibili, così come la probabilità, se non la certezza, che anche la legge Toscana farà la stessa fine. Per evitare tale esito, è la Regione Toscana che, con la legge di manutenzione annuale dell'ordinamento (L.R.T. 18.06.2012, n° 29) ha modificato il calendario, cancellando il comma sui tempi di caccia al cinghiale, e modificato il comma sulla caccia di selezione agli ungulati, affidando alle Province il compito di stabilire, sulla base di apposito parere da chiedere ad ISPRA, tempi e periodi di caccia. Si rassicurino, comunque, Regione e Federcaccia Toscana: non appena riunita la consulta della caccia il 21 agosto, ed entro la fine del mese, Arezzo approverà il calendario venatorio provinciale, che sarà rispettoso della legge e delle direttive ISPRA, probabilmente con grande dispiacere di chi conduce battaglie di retroguardia rispetto alla tutela dell’ambiente e della vera pratica venatoria”, conclude la nota dell'Amministrazione provinciale.