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Emergenza idrica: non sono sufficienti le ultime piogge

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Emergenza idrica: non sono sufficienti le ultime piogge

Le ultime piogge di aprile e la neve di febbraio non risolvono la questione dell’approvvigionamento idrico tanto che la stessa Regione Toscana ha dichiarato l’emergenza idrica regionale. La situazione rimane sempre molto delicata, anche se si possono registrare alcuni effetti sugli invasi superficiali. Ma i numeri sono decisamente espliciti: nel 2011 ha piovuto il 44,4% in meno rispetto alla media degli ultimi 10 anni, mentre nel primo trimestre 2012 siamo a – 77,6%.
Le precipitazioni sono tornate solo ad aprile 2012, quando ha piovuto 125 mm, un dato superiore alla media per lo stesso mese negli ultimi 10 anni (80 mm). Tuttavia il cumulato dei primi quattro mesi del 2012 (179 mm) è ancora inferiore al cumulato medio dei primi 4 mesi degli ultimi 10 anni, aumentando ancora il deficit e mantenendo il trend di un – 44%.

E’ per questo che Nuove Acque, tra le varie azioni intraprese per contrastare la possibile emergenza, ha deciso di allargare il proprio raggio d’azione, coinvolgendo tutti gli attori ovvero Istituzioni e cittadini. E così, con un largo anticipo di ben tre mesi rispetto agli altri anni, la società che gestisce il servizio idrico integrato ad Arezzo e in parte del senese si è rivolta ai Sindaci dell’Autorità Idrica Toscana, Conferenza Territoriale n. 4 per chiedere loro di emettere un’ordinanza con esplicito divieto di utilizzo dell’acqua proveniente dal pubblico acquedotto per usi diversi da quello potabile, quindi per innaffiamenti, per il lavaggio delle auto e per il riempimento delle piscine private. Tutte azioni che possono creare serie ed immediate criticità per l’approvvigionamento idrico e tutte norme peraltro già espressamente contenute in un decreto regionale.

“La novità fondamentale è che abbiamo inviato tale comunicazione ai Sindaci 3 mesi prima del solito – fanno sapere dai vertici dell’azienda – e soprattutto lo abbiamo richiesto a tutti i Sindaci e non solo ad alcuni come ad esempio nel 2011”.

La situazione è attentamente seguita anche dalla Prefettura, d’intesa ed in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale.

Per dare un’idea dell’attuale situazione, tutti gli invasi sono sotto il livello di allerta, anche se le precipitazioni di aprile hanno parzialmente contribuito al loro riempimento. Nessun effetto, invece, è stato sortito sulle fonti di approvvigionamento profonde, che costituiscono peraltro la maggior parte della tipologia nell’area sud.

Nuove Acque, per fronteggiare la criticità, sta realizzando interventi per 1 milione e 200.000 euro, in base ad un piano straordinario per l’emergenza idrica, condiviso con l’Autorità Idrica Toscana, Conferenza territoriale n. 4 e presentato anche alla Regione Toscana. Si tratta di un piano avviato dal novembre 2011 con una presa sull’Arno per non compromettere Montedoglio, interconnessioni tra acquedotti, l’integrazione delle fonti con pozzi privati e l’anticipo dell’arrivo dell’acqua di Montedoglio a Cortona e Castiglion Fiorentino (progetto che sarà operativo entro maggio) che fa seguito all’approvazione del Piano di emergenza da parte della Conferenza 4, già dall’estate 2011, con monitoraggi continui.

“A questo punto, ognuno deve essere coinvolto nel risparmio – ricordano da Nuove Acque – noi siamo chiamati a mettere in piedi uno sforzo straordinario, i Comuni a far rispettare le regole e i cittadini a non sprecare l’acqua”.

“Da parte nostra, estrema attenzione e sensibilità nell’essere compartecipi nella specificità dei ruoli – ha sottolineato l’Ass. provinciale al Demanio idraulico Antonio Perferi, presente alla conferenza stampa di stamani – alla base di tutto, è necessario un uso intelligente e proprio della risorsa. Come Provincia di Arezzo, stiamo rilasciando le autorizzazioni per gli attingimenti con limitazioni del 20%, per salvaguardare le produzioni agricole. Ma monitoreremo costantemente la situazione”.