Non penso di dover sottolineare con quanto rispetto accolgo e valuto sempre le sentenze. Tanto più quelle che sono emanate da un organo fondamentale dello Stato democratico quale la Corte Costituzionale.
Con grande rammarico prendo quindi atto che essa ha dichiarato inammissibili le due richieste di referendum abrogativo riguardanti la legge contenente le modifiche alle norme per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Una norma che si è qualificata da sola nel nome con la quale è conosciuta: Porcellum.
Nel rispetto ma non nella condivisione della sentenza, mi auguro che adesso il Parlamento e quindi i partiti si assumano fino in fondo le loro responsabilità e mettano velocemente a disposizione dei cittadini una legge elettorale che cancelli le aberrazioni che abbiamo conosciuto e consentano la libera scelta dei deputati e dei senatori. Non è infatti più possibile avere un Parlamento nominato dalle gerarchie dei partiti che attraverso il Porcellum perpetuano solo se stesse. E non è nemmeno pensabile che in Parlamento siedano persone che non sarebbero mai in grado di reggere un confronto elettorale e quindi il giudizio dei cittadini.