Home Cronaca Finanza in azione:21 mila oggetti sequestrati, 67 scontrini ‘fantasma’

Finanza in azione:21 mila oggetti sequestrati, 67 scontrini ‘fantasma’

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Finanza in azione:21 mila oggetti sequestrati, 67 scontrini ‘fantasma’
gdf arezzo

Un “Piano di Controllo Economico del Territorio”con oltre 100 pattuglie impiegate in tutto il territorio della provincia, sia “in divisa”, nell’attività di contrasto e prevenzione dell’abusivismo commerciale e della vendita in minuteria di merci contraffatte e/o non sicure, che in ”abiti civili”, nei controlli della regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali da parte degli esercenti di tutti i settori commerciali. E' questa l'attività messa in atto la scorsa settimana nell'aretino. Sono stati così sequestrati, in esercizi gestiti da cinesi in Arezzo e Montevarchi, circa 21mila articoli, per lo più giocattoli, ed oltre un migliaio di cosmetici, risultati non conformi alla normativa in materia di sicurezza dei prodotti e potenzialmente pericolosi per la salute. Cinq le persone individuate come responsabili, di cui 2 sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria. Ben 67 sono state, invece, le violazioni accertate nella settimana per il mancato rilascio dello scontrino e/o ricevuta fiscale. A finire nella rete dei controlli delle Fiamme Gialle aretine sono stati principalmente i ristoranti e pizzerie della provincia, “pizzicati” in più di 10 casi nelle ore serali del fine settimana, nonché le più svariate attività commerciali, dal parrucchiere all’estetista, per finire ai bar e ai negozi di ottica. Nel corso dei controlli presso i mercati rionali i finanzieri aretini hanno accertato che tre ambulanti non avevano addirittura installato il registratore di cassa. Sono 2 i titolari di esercizi commerciali nei cui confronti è scattata la procedura per la richiesta della sospensione della licenza o delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività, per aver riscontrato, nell’ultimo quinquennio, 4 violazioni in materia: si tratta di un ristorante cinese e di un bar ubicato presso un centro commerciale del capoluogo.
Dall’inizio dell’anno, su 627 controlli strumentali eseguiti, sono state riscontrate ben 206 violazioni con un tasso d’irregolarità pari al 32,85% (ovvero 1 su 3 non emette lo scontrino).

LAVORO AL NERO
L’intervento dei finanzieri si è concentrato anche sull’annoso e quanto mai attuale problema sociale dell’impiego di manodopera irregolare. Anche in questo caso, il fiuto degli uomini della Guardia di Finanza aretina ha permesso di scoprire ben 22 lavoratori intenti a lavorare al nero, oltre a cinque irregolari, in alcune fabbriche di pelletteria che producono accessori per note griffes della moda italiana, nonché presso esercizi commerciali di Arezzo. Cinque aziende, tutte gestite da imprenditori cinesi, sono state sospese, in collaborazione con personale della Direzione Territoriale del Lavoro, per violazioni alla normativa di riferimento e due titolari sono stati denunciati per aver impiegato lavoratori non in regola con il permesso di soggiorno. Sono in corso gli approfondimenti di natura fiscale per ricostruire il reale volume d’affari delle imprese ispezionate. Intanto, però, sono oltre 28.000 euro le maxi sanzioni per lavoro nero notificate e, in ben 3 casi, i provvedimenti sono già stati regolarizzati mediante il pagamento delle relative sanzioni accessorie.
In un altro controllo, invece, questa volta in Casentino, sono stati individuati 3 operai stranieri, che, seppur percepivano aiuti dallo Stato sotto forma di ammortizzatori sociali, “arrotondavano” lavorando al nero presso privati, all’insaputa del titolare dell’impresa edile presso la quale risultavano assunti.
I finanzieri, infatti, li hanno sorpresi mentre erano intenti nella ristrutturazione del tetto di una casa privata. Il proprietario è stato sanzionato per circa mila euro per aver impiegato manodopera irregolare e gli operai sono stati segnalati agli Uffici competenti per gli aspetti relativi alla cassaintegrazione.

CONTROLLI SULLE STRADE
Numerosi, infine, i controlli su strada. Verificati non solo i flussi delle merci, ma identificati anche i possessori di circa 30 autovetture di grossa cilindrata che, ad un primo esame, presentano una situazione reddituale incongrua. Sono in corso gli approfondimenti del caso.

Il Piano Coordinato” ha come obiettivi non solo quello di tutelare gli operatori economici “regolari” dalla sleale ed illecita concorrenza degli abusivi e di coloro che vendono merci fuori norma, ma anche quello di evitare che gli esercenti che rispettano gli obblighi di emissione dei documenti fiscali finiscano con il risultare indebitamente “svantaggiati” rispetto ai loro concorrenti che violano le norme tributarie.