“In sanità tagliate gli sprechi, non i servizi.” E' questo l'appello di Angiolo Galletti dopo le ipotesi di Spending review che mettono la sanità in primo piano per i risparmi. “Senza tagliare servizi ci sono tanti sprechi – sottolinea Galletti – eliminando i quali si possono risparmiare milioni di euro. Basti pensare al numero di parti cesarei, che in Italia sfiorano il 38% del totale, mentre l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda una percentuale del 15.% Ma la lista sarebbe lunga. Basti pensare ancora – continua Galletti – a quante strutture ci sono nel territorio italiano che sono state costruite e mai utilizzate, oppure a macchinari comprati e non usati, o ancora faramaci inutili ma che vengono messi comunque in commercio.”
Quale sarebbe la linea da seguire? “La via da percorrere – risponde – è già stata indicata dal Procuratore Generale presso la Corte dei Conti nella Memoria del 2007. Da lì potrebbe essere ricavato un vero e proprio Vademecum ancora molto attuale per i tagli di spesa. Ancora esemplificando – continua galletti – si potrebbe risparmiare grazie all’informatizzazione del Sistema sanitario nazionale, che veda al centro dell’accesso ai servizi la funzione “filtrante” del medico di famiglia. Sappiamo, ad esempio, che il medico può prescrivere una serie di analisi e di esami specialistici. Il cittadino prenota la visita, paga il ticket, compie gli accertamenti, va a ritirare la risposta e poi torna dal medico per la diagnosi e la cura. Se poi il medico decide il ricovero, la struttura pubblica ripete gli esami che l’interessato ha già fatto. Per risparmiare ancora – conclude Galletti – sarebbe importante puntare sulla medicina predittiva e creare finalmente, in un Paese dove gli over 65 sono il 19,5% della popolazione totale, la figura del geriatra di base”.