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La Casa delle culture: il percorso partecipativo

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La Casa delle culture: il percorso partecipativo

Con l’apertura della Casa delle culture, prevista per settembre 2012, la città di Arezzo avrà un nuovo laboratorio di intelligenza e creatività collettive, che ospiterà anche gli uffici del Servizio integrazione del Comune di Arezzo e il relativo sportello informativo. La Casa delle culture, uno dei progetti compresi nel PIUSS, sorgerà nell’area della ex caserma Cadorna e per essa è stato concepito un percorso partecipativo le cui fasi verranno presentate giovedì 26 aprile alle 17,30 nella Sala Giostra del Saracino di palazzo comunale.
“L’amministrazione comunale – sottolinea l’assessore all’integrazione Stefania Magi – desidera che questi spazi, molto belli e con una struttura originaria risalente al '500, siano fin da subito vitali ed efficienti e per questo ha scelto di elaborare un percorso di partecipazione per il coinvolgimento attivo di associazioni di migranti e singoli cittadini per giungere a un regolamento d’uso della struttura e a una prima programmazione delle iniziative. Nella Casa delle culture ci saranno una cucina, un teatro, un laboratorio informatico, spazi didattici a disposizione di chi vuole promuovere un'idea 'ampia' di cultura, concepita non solo come prodotto culturale in senso stretto ma anche culinario e tecnologico. Arezzo ha 12.500 abitanti non aretini, è oramai una città multicolore, senza considerare gli studenti stranieri che vi risiedono per buona parte dell’anno, comunità straniere consolidate, bengalese, rumena, albanese tra le altre, che saranno protagoniste di questa struttura, aperta tuttavia all'intera cittadinanza.
Per raccogliere e sviluppare i contributi di chi è interessato – ha concluso Stefania Magi – viene organizzata una fase di ascolto della cittadinanza attraverso interviste, incontri di discussione, presentazioni del percorso partecipativo nelle scuole, punti di ascolto in città e presso l’Ufficio integrazione. La fase centrale del percorso coinciderà con un evento pubblico sabato 26 maggio”.
Che cosa succederà allora quel giorno? Ce lo spiega Rosaria Tartarico di Avventura urbana, la società che gestirà il processo: “partiamo da un'esperienza importante come 'Io conto' che per quanto riguarda la partecipazione allargata è un ottimo esempio. L’incontro di fine maggio sarà organizzato secondo una metodologia innovativa che crea uno spazio aperto alla discussione tramite tecniche multimediali. I partecipanti saranno invitati a rispondere alla domanda: come organizziamo la Casa delle culture? La discussione si svilupperà per gruppi di lavoro intorno a tavoli tematici moderati da facilitatori esperti, nei quali i partecipanti saranno invitati ad approfondire una visione collettiva di questo nuovo luogo, lasciando liberamente fluire la creatività e l’incontro dei diversi punti di vista con l’obiettivo di definire le linee guida per il regolamento condiviso”.
Ismail Ademi della Rete albanesi toscana: “speriamo che il colore arancio che contraddistingue la Casa della culture diventi un colore familiare per i cittadini, il simbolo di un percorso positivo in vista dell’avvicinamento e della condivisione delle rispettive culture”.
Babou Camara, imprenditore straniero: “salutiamo positivamente la nascita di questo luogo di mediazione, un mattone per edificare una società integrata che può crescere proprio grazie alla presenza di momenti di incontro che permettono di superare diffidenze e stereotipi”.
I risultati della fase di ascolto e dell’evento del maggio saranno successivamente analizzati e approfonditi dall’amministrazione comunale nei modi e nei tempi tali da rendere operativa la Casa delle culture in tutte le sue funzioni già dall’inaugurazione. Ma c’è un di più per stimolare la creatività, ovvero “Casa delle culture video contest”: realizzando un video di un minuto si partecipa a un concorso i cui vincitori vedranno la loro opera proiettata al pubblico. Sono ammessi al concorso i video realizzati con qualunque tipo di tecnologia digitale (telefoni cellulari, fotocamere, webcam). L’argomento del video dovrà essere una proposta realizzabile nella Casa delle culture.