Home Politica Le municipalizzate diventino indipendenti dal mondo politico

Le municipalizzate diventino indipendenti dal mondo politico

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Alcune tra le più importanti municipalizzate del Comune di Arezzo, dall'Atam alla farmaceutica passando per Nuove Acque, sono ormai prossime a cambiare i loro presidenti e i loro consigli d'amministrazione. Per la scelta di coloro che andranno ad occupare i posti vacanti, Giuseppe Matteucci, coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, si augura che non prevalgano motivazioni di carattere politico e partitico, ma che vengano individuate figure competenti che possano lavorare per l'interesse della collettività. «Spero che la partitocrazia lasci spazio al buon senso – afferma Matteucci. – Purtroppo spesso alla guida delle municipalizzate vengono collocati personaggi che ruotano intorno al mondo della politica e che ricevono la poltrona in cambio di piaceri o di voti. I nomi che stanno circolando in questi giorni sono sempre gli stessi, ma io ritengo che in questo momento storico diventi importante muoversi verso un reale cambiamento, dando spazio a figure specializzate, meglio se giovani, in grado di riorganizzare i vari enti e di renderli più efficienti: la politica dovrebbe affidarsi alla stessa società civile per decidere a chi affidare questi incarichi. Chi sarà chiamato a dirigere le municipalizzate dovrà essere una persona competente e preparata, in grado di assumersi la responsabilità di importanti decisioni che influenzeranno la vita dei cittadini: tutto questo processo non può dipendere da mere decisioni politiche. Lo stesso discorso vale anche per i consigli di amministrazione dove dovrebbero insediarsi persone estranee al mondo della politica, capaci di lavorare senza vincoli partitici, di migliorare l'ente, di aumentarne la trasparenza e di inaugurare un percorso di scelta "dal basso verso l'alto"». Alla luce dell'attuale situazione economica di difficoltà, Matteucci sostiene la necessità che gli enti pubblici riducano le spese, tagliando, in primis, gli stipendi degli amministratori. «I presidenti e gli amministratori dovrebbero semplicemente ricevere un gettone, non un vero e proprio stipendio – conclude. – Come già avviene in altre città, sarebbe il momento di rivedere la figura dell'amministratore, una persona che dovrebbe svolgere il proprio compito per servizio e per passione; sempre nella stessa ottica, il numero dei consiglieri andrebbe ridotto alle soglie minime previste dalla legge, abbattendo i costi e, di conseguenza, la possibilità di regalare poltrone. Questi sarebbero due bei segnali per l'intera città perché potrebbero rappresentare un primo step per abbassare i costi che i cittadini pagano per gli stessi servizi».