Era stata un'amica a denunciarne la scomparsa. Da due giorni non tornava a casa. Così i carabinieri si erano messi subito alla ricerca fino a trovarla nell'abitazione di un connazionale che la stessa accusò di averla violentata e segregata per interminabili ore. Protagonisti una 44enne polacca ed il suo presunto aguzzino, un operaio 54enne connazionale della donna, che ieri è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Cortona in esecuzione di un'ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari per i reati di sequestro di persona e violenza sessuale continuata, emessa dal Gip del Tribunale di Arezzo.
L'episodio risale al 2010, esattamente dal 21 al 23 febbraio. La donna, che in quel periodo lavorava in un'azienda di Castiglion Fiorentino, non si era fatta più sentire da un'amica che frequentava abitualmente, così quest'ultima aveva deciso di chiamare i carabinieri denunciandone la sparizione. I militari, vagliando le frequentazioni della donna, si erano recati a casa dell'operaio polacco a Castiglion Fiorentino. Un'intuizione azzeccata tanto che avevano trovato la 44enne. Fu proprio lei a raccontare ai carabinieri di essere stata violentata ripetutamente dal connazionale e legata al letto con una cintura che le impediva di muoversi. Addirittura l'uomo, nel frattempo, sarebbe uscito a fare delle commissioni lasciando la connazionale chiusa in casa.
Secondo quanto ricostruto dagli investigatori tutto sarebbe iniziato con il consenso della donna ma la situazione sarebbe poi degenerata nella violenza. La 44enne, trovata in stato di choc, era stata sottoposta ad accertamenti medici e sentita più volte dai militari.
All'epoca l'operaio 54enne venne denunciato. Adesso, dopo quasi due anni, è scattato l'arresto mentre la donna è tornata in Polonia.