Home Cultura e Eventi Cultura Presentazione in provincia del libro ‘Il cerchio chiuso’

Presentazione in provincia del libro ‘Il cerchio chiuso’

0
Presentazione in provincia del libro ‘Il cerchio chiuso’

Si terrà venerdì’ 5 ottobre alle 17.30, nella Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo, la presentazione di “Il cerchio chiuso”, il saggio scritto dall’autore aretino Enzo Gradassi, che attraverso la bellissima storia del dottor Arnaldo Pieraccini, personaggio antesignano della psichiatria moderna, ripercorre la storia dell’ex Manicomio di Arezzo. Un appuntamento che arriva a qualche giorno dall’uscita in libreria, il prossimo 10 ottobre, del volume edito dalla casa editrice aretina Fuorionda, e realizzato in collaborazione con il Centro “F. Basaglia” di Arezzo. Intervengono assieme all’autore, il Presidente della Provincia di Arezzo, Roberto Vasai, il Sindaco di Arezzo, Giuseppe Fanfani, il Presidente del Centro “F. Basaglia”, Bruno Benigni e il dottor Cesare Bondioli del Centro “F. Basaglia”. Durante l’incontro inoltre si alterneranno le letture di alcuni passi del libro a cura dell’attore Moreno Betti (Diesis Teatrango). Il libro descrive la storia e la statura di una grande personalità aretina (seppure di adozione) che, per quanto uomo e scienziato del suo tempo, seppe distinguersi per le sue idee innovative e fuori dagli schemi, nella cura dei malati di mente, per l’invenzione del Padiglione neurologico e per la trasformazione del Manicomio in Ospedale Neuropsichiatrico. Con la costruzione del Manicomio di Arezzo, Arnaldo Pieraccini aprì il cerchio che sarebbe stato chiuso ottanta anni dopo da Agostino Pirella che si impegnò nel suo smantellamento. Entrambi sostenuti, ciascuno nel proprio tempo, dalla Provincia di Arezzo. Enzo Gradassi, ci racconta con penna puntuale e documenti inediti la complessa e travagliata storia di Arnaldo Pieraccini, dall’accantonamento di un precedente progetto di costruzione del nuovo Manicomio, fino alla realizzazione di un Istituto sotto molti aspetti all’avanguardia e gestito con trasparenza ed efficienza in una città, Arezzo, che sarà non a caso in prima linea insieme a Gorizia nella rivoluzione basagliana. Il racconto, che coinvolge e mette in primo piano alcuni fra gli esponenti politici, amministrativi e sanitari del tempo, si snoda attraverso la sua biografia umana, intellettuale e politica: dalla sua partecipazione al governo del Comune di Arezzo nel 1911 al tentativo fascista di indicarlo come responsabile morale dei fatti di sangue del paese di Renzino del 1921, dal suo licenziamento nel 1934 perché non iscritto al Fascio alla sua immediata riassunzione, dal trasferimento di un pezzo di Manicomio a Galbino nei mesi dei bombardamenti angloamericani alla sua appassionata opera per la ricostruzione dell’Istituto dopo la guerra, dai grandi dolori familiari fino al pensionamento a 84 anni, dopo 60 anni di onorata carriera medica. Enzo Gradassi ha curato numerose mostre documentarie sulla Seconda guerra mondiale e il «Museo virtuale dell’antifascismo e della resistenza» (www.memoria.provincia.arezzo.it). Fra i numerosi saggi, ha pubblicato: Innocenti. Un eccidio aretino nel 1944, (2006); L’ingiustizia assoluta. Memoria di un progetto di vita e della sua distruzione. (2008); Sesto senso (2010).