Una messa ed una benedizione nel luogo originale del miracolo della Madonna del Conforto, in via vecchia. Una conferenza stampa straordinaria incentrata sulla prossima visita del Papa ad Arezzo nei locali restaurati delle cooperative diocesane. Un pranzo nel refettorio dell’istituto di sostentamento del clero, sotto San Domenico. Ed una amabile conversazione nel corso della quale non sono mancate attenzioni da guida spirituale ai giornalisti ed ai loro familiari. Questi i doni del Vescovo Riccardo Fontana ai giornalisti aretini, convocati mercoledì 8 alla “taverna oscura” e considerati educatori importanti quanto i professori ed i preti quanto parlano dal pulpito. La crisi attuale è innanzitutto spirituale e quindi economica. Un aretino su quattro ha problemi anche economici. Il venti del mese inizia a sparire la frutta dalle mense casalinghe, sintomo di una incipiente povertà dignitosa. Spetta anche alla stampa mettersi al servizio della gente in un momento di grande insicurezza. In quanto operatori del pensiero, aiutando la gente a pensare, i giornalisti compiono un’opera importante di carità. E’ importante non vendersi al potente di turno ma mantenere nell’esercizio della professione giornalistica una dignità che è un fatto interiore fondamentale. Vendersi non paga. I servi, prima o poi, vengono scaricati. Cultura ed onestà servono a far entrare la gente dentro la complessità dei problemi, insegnando a leggere il fatto quotidiano dentro il contesto più ampio. Aiutando così la gente a ritrovare la sicurezza dentro. Si può essere coloriti e sobri. Molte volte si possono spostare sentimenti con una virgola ma non bisogna approfittarne, rimanendo sempre corretti. Queste le raccomandazioni del Vescovo Fontana alle televisioni e testate locali riunite per ricordare il loro patrono, San Francesco di Sales.