Home Attualità Rapporto SOS impresa: Focus

Rapporto SOS impresa: Focus

0

“Le mani della criminalità sulle Imprese”. Focus sulla realtà Toscana e Aretina. Giovedì 21 giugno alle ore 17 alla libreria Feltrinelli di via Cavour sarà presentato il XIII rapporto nazionale Sos Impresa.
Dopo il saluto del Presidente di Confesercenti Arezzo Barbara Brogi e del Presidente dell' Arci di Arezzo Francesco Romizi interverranno Lino Busà presidente di Sos Impresa e Roberto Rossi Sostituto Procuratore della Repubblica di Arezzo.
“Un momento di incontro utile – spiega Mario Checcaglini direttore di Confesercenti – per non sottovalutare un fenomeno allarmante. Il ringraziamento va alla libreria Feltrinelli e ad Arci per aver promosso l’evento. Il focus evidenzia come la Mafia si confermi il più grande agente economico del Paese. Una grande holding company articolata su un network criminale, fortemente intrecciato con la società, l’economia, la politica, in grado di muovere un fatturato che si aggira intorno ai 140 miliardi di euro con un utile che supera i 100 miliardi di euro al netto degli investimenti e degli accantonamenti, e 65 miliardi di euro di liquidità”.
“È una massa enorme di denaro – prosegue il Presidente dell’Arci di Arezzo Francesco Romizi – quella che passa quotidianamente dalle tasche dei commercianti e degli imprenditori italiani a quelle dei mafiosi. Di fatto, le imprese subiscono 1300 reati al giorno, praticamente 50 all’ora, quasi un reato ogni minuto. Il fenomeno dell’usura è altrettanto preoccupante. Continua a crescere in silenzio e nel silenzio, alimentato dalla crisi economica. Colpisce in larga parte persone mature, intorno ai cinquant’anni, che hanno sempre operato nel commercio e che hanno oggettive difficoltà a riconvertirsi nel mercato del lavoro e, quindi, tentano di tutto per evitare il protesto di un assegno, il fallimento della loro attività. Solitamente sono commercianti che operano nel dettaglio tradizionale, come alimentaristi, fruttivendoli, gestori di negozi di abbigliamento e calzature, fiorai, mobilieri”.
“Dal 2008 al 2011 – conclude Barbara Brogi presidente di Confesercenti – sono ben 190mila le imprese che hanno chiuso i battenti per debiti o usura. Il numero dei commercianti coinvolti in rapporti usurai sono non meno di 200 mila unità, ma le posizioni debitorie vanno stimate in oltre 600mila unità. Con la crisi è aumentato il numero degli usurai oggi saliti da circa 25mila ad oltre 40mila. Cresce anche quella fascia che potremmo definire usurai dalla “faccia pulita”. Sono questi i temi su cui ci confronteremo giovedì 21 giugno e evidenziando anche come la mafia investi in nuovi settori insediandosi nel centro e nel nord Italia”.