SANSEPOLCRO – Certi cittadini, “pazienti” lo sono due volte: una prima perché sono in ospedale per curarsi, una seconda perché devono subire alcuni disagi che sono inevitabili e collaterali alla presenza di un importante cantiere edile attivo dentro il nosocomio di Sansepolcro.
E l’Azienda Sanitaria, proprio nel momento di maggiore “rumoristà” dei lavori, si scusa con questi “superpazienti”, ma volendo portare avanti lavori che alla fine renderanno più efficiente e migliore in ogni aspetto l’ospedale stesso, non esistono molte alternative.

E’ noto a tutti che da anni l’ospedale di Sansepolcro è sottoposto ad una intensa ristrutturazione che ne vede interessati tutti i reparti. Laddove i lavori sono stati completati, è evidente a tutti la qualità del risultato e i benefici che ne derivano a tutti, pazienti e operatori.

Dal 10 ottobre scorso è stato attivato il cantiere per la ristrutturazione del piano chirurgico (escluso le sale operatorie che sono state già ristrutturate) che comporterà la ricostruzione radicale della degenza (chirurgica e ortopedica), della day surgery, dell'endoscopia, della sala gessi e dell'ambulatorio ortopedico. La previsione dei lavori è di circa 10 mesi. “Specialmente in questa prima fase – spiegano i tecnici – e fino a lunedì, si avvertiranno rumori piuttosto forti a causa dell’abbattimento di tutte le pareti interne e il disfacimento dei pavimenti nell'ala già adibita a degenza chirurgica. Ciò comporta inevitabili disagi, in particolare per i pazienti del reparto di medicina che si trova nei locali al piano sottostante”.

Proprio per questa ragione la direzione sanitaria dell’ospedale ha deciso di spostare, fino a lunedì prossimo, i pazienti ricoverati in questo reparto, utilizzando i posti disponibili in altri reparti. Di certo anche questo è un disagio, ma sicuramente minore di quello causato dai forti rumori del cantiere.
Nessun problema invece deriva a pazienti, operatori e visitatori dell’ospedale per l’altro grande cantiere attualmente attivo per la ristrutturazione delle cucine.