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Scatizzi sostiene i contributi finanziari per le famiglie numerose

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AREZZO – Nei giorni scorsi il Comune di Arezzo ha pubblicato il bando per l'assegnazione di un contributo economico per nuclei familiari con 4 o più figli, prevedendo 47.418 euro a sostegno delle famiglie maggiormente bisognose. Questa decisione ha trovato il pieno appoggio di Luigi Scatizzi, consigliere comunale del Nuovo Polo per Arezzo, che vede così realizzarsi concretamente quelle politiche a favore dei gruppi familiari più volte auspicate e discusse con l'assessore Lucia De Robertis. «La politica di aiuto finanziario alle famiglie numerose è un'importante manovra attuata dalla Giunta – afferma Scatizzi. – Il mio auspicio è che questo sia il primo passo di un sostegno complessivo e multidisciplinare che, al di là degli aspetti prettamente finanziari, sostenga gli aretini anche attraverso nuove politiche abitative e con convenzioni con il mondo del commercio e dei servizi pubblici e privati. È necessario agevolare le famiglie numerose, soprattutto se monoreddito, e le famiglie che, vista la situazione economica del Paese e della città, si trovano in difficoltà a causa della cassa integrazione o della mobilità lavorativa dei genitori». Scatizzi si augura che questi contributi siano la base per una serie di azioni, portate avanti da pubblici e privati, per sostenere le famiglie e per far ripartire l'economia locale. «Possiamo individuare nuove forme di sostegno per gli aretini – conclude. – Le stesse municipalizzate potrebbero dare il loro contributo, anche a costo di ridurre i loro margini di guadagno: in questo senso le istituzioni locali dovranno essere promotori attivi e solerti. Lo stesso mondo associativo, sociale, sindacale, culturale e imprenditoriale dovrebbe iniziare a pensare alla costituzione di un fondo per il sostegno della famiglia e delle sue esigenze di vita e di crescita: è importante che nessuno sia abbandonato al proprio destino perché lo spirito di una comunità che fa della solidarietà la base della propria ripartenza sociale, economica e culturale, non parte dall'individualismo ma dagli investimenti sui figli e sulla famiglia».