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Alessandro Mugnai nuovo Segretario Cgil e Giorgio Cartocci Coordinatore regionale Inca

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Alessandro Mugnai nuovo Segretario Cgil e Giorgio Cartocci Coordinatore regionale Inca

“Un incarico impegnativo che attenua il naturale rimpianto di lasciare la Camera del lavoro di Arezzo – afferma Cartocci. Qui ho iniziato il mio impegno sindacale: prima da delegato della funzione pubblica, poi da segretario di questa categoria. Infine responsabile provinciale dell’organizzazione e quindi segretario. In questi anni ho vissuto dall’interno la trasformazione del pubblico impiego prima e dell’intero sistema economico locale poi. Gli anni della mia segreteria Cgil sono stati i più duri che abbiamo conosciuto e siamo ancora ben lontani dall’uscita del tunnel. La Cgil è stata e continua ad essere un punto di riferimento irrinunciabile per i lavoratori e un interlocutore fondamentale per le istituzioni locali e le categorie economiche. Una forza progettuale e una rappresentanza confermate dai 48.000 iscritti alla Cgil provinciale”.

Il testimone passa adesso ad Alessandro Mugnai, 49 anni, valdarnese, una lunga esperienza sindacale iniziata proprio nella terra d’origine: delegato della Rsu del negozio Unicoop di San Giovanni alla metà degli anni ottanta. Poi un percorso sindacale con molte tappe: si è occupato delle piccole e medie imprese, in particolare dei settori oro e moda, per il comprensorio Cgil Valdarno; è diventato quindi Segretario prima della Filtea e successivamente della Filctem, la federazione di categoria che ha unificato tessili e chimici. Nel 2012 è passato all’organizzazione della Cgil provinciale di cui, da oggi, è il Segretario.

“Il lavoro era e rimane la nostra priorità – dichiara Alessandro Mugnai. La nostra proposta, confermata nel Direttivo di oggi, è quella di aprire, con le categorie economiche e le istituzioni, un tavolo permanente sul futuro delle piccole e medie imprese del territorio. Sono aziende che hanno accumulato professionalità e che hanno ancora oggi forti potenzialità. Tutto, però, rischia di essere vanificato se non esiste un “sistema” e una strategia condivisa da tutti gli attori dell’economia locale. Una strategia che confermi la validità del manifatturiero e il suo ruolo di traino. Insieme ad esso, grande attenzione all’agroalimentare e al turismo. Quando parliamo di “sistema” intendiamo sottolineare non solo il ruolo delle istituzioni locali e regionali ma anche del mondo del credito: occorrono regole ed atteggiamenti nuovi da parte delle banche, funzionali a valorizzare e sostenere la progettualità e la creatività delle imprese, soprattutto quelle dei giovani”.

Il confronto con i Comuni deve poi avere al centro un nuovo welfare. “I nostri uffici e i nostri servizi – commenta Mugnai – registrano ogni giorno il dramma di donne e uomini che non hanno più lavoro e che hanno scarsissime possibilità di trovarne un altro. Persone alle prese con il dramma di non poter arrivare alla fine del mese e con l’umiliazione di non poter garantire ai figli né un presente né un futuro. E’ chiaro che la soluzione è nel lavoro e nella ripresa dell’economia ma intanto deve essere garantita una rete sociale di protezione alle fasce più deboli e disagiate della popolazione”.

Infine il tema della legalità. “Non ci potrà mai essere sviluppo senza il rispetto della legalità. Non si possono violare le leggi in materia di lavoro, previdenza, salute ed igiene nei luoghi di produzione. In questo modo si azzerano i diritti dei lavoratori e si “ammazzano” anche le aziende sane, quelle che operano nel rispetto delle leggi dello Stato. Occorrono controlli. Il problema, oggi, non è che aziende italiane producano in Cina ma che quel modello di organizzazione del lavoro si concretizzi qui. In questo la Cina è veramente vicina, ormai a due passi da casa”.