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ARPAT: Precisazioni su San Zeno (AR)

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In relazione all'articolo riguardante la misura degli inquinanti a San Zeno precisiamo che le misurazioni presentate al progetto Life + HIA21 (www.hia21.eu ), coordinato dell’Istituto di Fisiologia Clinica (IFC) – Unità di ricerca Epidemiologia ambientale e registri di patologia del CNR di Pisa si riferiscono alle misurazioni dell'aria ambiente.

Tali misurazioni si riferiscono necessariamente agli effetti di tutte le sorgenti di emissione che sono presenti in un determinato contesto territoriale (fonti puntuali, quali impianti industriali e di riscaldamento, fonti lineari, quali il traffico autoveicolare, e fonti diffuse quali stoccaggio di superfici solide all'aperto e trasporto di materiale pulvirulento).

La legislazione (D.Lgs 155/2010 e s.m.i.) che disciplina la qualità dell'aria al fine della relativa valutazione del suo stato, individua gli inquinanti specifici che devono essere misurati e ne stabilisce i relativi valori limite finalizzati alla tutela della salute umana. Gli allegati V e IX del D.Lgs 155 prevedono la misurazione di:

ossidi di azoto (ossidi di azoto totali e biossido di azoto);
biossido di zolfo;
monossido di carbonio;
materiale particolato PM10 e PM2,5;
benzene;
ozono.

Pertanto, in coerenza alle disposizioni del D.Lgs 155/2010 e s.m.i., nella campagna di misurazione della qualità dell'aria a San Zeno questi parametri sono stati misurati sia mediante sistemi automatici, sia manuali. La campagna è stata effettuata da ARPAT sulla base di una programmazione condivisa con la Provincia di Arezzo

Il D.Lgs 155/2010 e s.m.i. non disciplina i parametri relativi all'ammoniaca, acido cloridrico, diossine ed IPA e pertanto non sono definiti i relativi valori limite per la qualità dell'aria. Questi parametri, in relazione alla relativa autorizzazione alle emissioni, sono invece misurati direttamente alle fonti di emissioni industriali.