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Asl 8 promossa dal MeS

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AREZZO – Ogni giorno la qualità dei servizi sanitari e sottoposta al giudizio di qualcuno. In primo luogo dai cittadini che quotidianamente ne usufruiscono. Poi dagli amministratori pubblici coinvolti nella loro programmazione. Quindi dalle strutture dirigenziali e di controllo della stessa azienda sanitaria. Ma da sette anni c’è anche un sistema complesso, articolato e validato, realizzato dal MeS, il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che nel mese di maggio pubblica uno primo stralcio del lavoro riferito all’anno precedente e nel mese di luglio pubblica i dati completi e analitici. Uno strumento fondamentale per una valutazione basata su dati scientifici e non solo di percezione, con il quale intervenire nella gestione sia strategica che quotidiana per puntare ad un miglioramento dei servizi offerti.

Lo studio si concretizza già in questa prima fase con la creazione di “bersagli”, che permettono anche visivamente di comprendere la qualità dei servizi offerti da una azienda. Divisi in cinque cerchi concentrici, dal rosso (giudizio negativo) al verde inteso (eccellente) i 40 indicatori principali della azienda aretina vanno a colpire in un solo caso il rosso, in 5 l’arancione, in 13 il giallo, in 13 il verde e in 8 il verde intenso, cioè l’eccellenza.
L’Azienda aretina è quella che presenta, rispetto all’anno passato, il miglioramento più accentuato assieme all’Azienda Ospedaliera Mayer, conquistando così una posizione che la porta esattamente in linea con la media regionale.
Considerando anche i ben noti tagli di risorse subito già nel 2012, è comprensibile una motivata soddisfazione. Ma allo stesso tempo uno stimolo nuovo, forte, nell’andare ad intervenire nelle situazioni meno positive, confermando e migliorando quelle già collocate in posizioni di vertice.

COSA VA, COSA NON VA?

L’enorme lavoro prodotto dal MeS, mira dapprima a raccogliere i crudi numeri, e poi a valutare le diverse performance sia complessive che nelle singole voci. Il “peso” nella valutazione tiene conto di numerosi aspetti, compresi quelli della appropriatezza, della efficienza, della soddisfazione dei pazienti, ma anche del rispetto delle linee guida regionali, degli obiettivi sia sanitari che di bilancio che ogni azienda e poi l’intero sistema sanitario, deve raggiungere. A volte ci sono punteggi assai negativi a fronte di troppe prestazioni date ai cittadini.
Si veda il voto peggiore registrato dalla nostra Asl, quello ottenuto dal “Tasso di prestazioni Risonanza Magnetica Muscolo Scheletriche pari a 28,55 per ogni 1.000 abitanti oltre 65 anni”. Magari il cittadino che se la vede prescrivere può pensare di avere un buon servizio. Ma così non è perché non risponde ai criteri di appropriatezza che valutano in altre forme la diagnostica per certe patologie. A fronte di una media nazionale di 71 esami ogni mille abitanti (71,3 la media regionale), nella nostra provincia si registra una media di 83,1 esami ogni mille abitanti. Nel 2012 sono state eseguite 28.800 risonanze magnetiche. L’Azienda sta lavorando ad una correzione forte di questa criticità, ma non sono meccanismi che si rimettono in carreggiata con tanta rapidità.

Ancora negativa la voce della spesa farmaceutica, nonostante il lavoro già avviato per una maggiore appropriatezza, mentre l’Azienda si pone fra le migliori in Toscana in relazione all’utilizzo di farmaci con brevetto scaduto.
Lo studio del Mes evidenzia, ma con minore “peso”, altre criticità, dai tempi di intervento chirurgico per fratture femore-anca nell’anziano anche se assai migliorato, al non sufficiente passaggio dai day hospital (ricovero) al day service (ambulatoriale) per finalità diagnostiche, dal ricorso ancora troppo alto in alcune specialistiche al ricovero ordinario per intervenuti chirurgici minori rispetto al day surgery (senza pernottamento).

Poi le voci positive (e spesso molto positive) dalla gestione dati al rischio clinico, dalla salute mentale (i ricoveri dopo 7 e 30 giorni dal primo ingresso in struttura sono i migliori della Toscana), alla bassissima assenza dal lavoro dei dipendenti (anche qui la più bassa della Regione). L’intera area della prevenzione (dai cantieri alla sicurezza alimentare, dalle vaccinazioni alla sanità pubblica), ottiene punteggi di eccellenza. Alta la soddisfazione dei pazienti dopo il ricovero (4,08 su un massimo di 5). Tutte le gestioni ospedaliere sono in posizione ottimale, dalle chirurgie alle medicine sia specialistiche che ordinarie. Ottimo risultato nella riduzione di parti cesarei nei casi cosiddetti “depurati” scesa di otto punti percentuali. Ottimo anche i pronto soccorso e l’emergenza. L’Asl di Arezzo presenta il miglior risultato regionale per la assistenza domiciliare integrata.

CURA DEL PIEDE DIABETICO
La Regione, nel presentare i dati del MeS, ha portato come esempio di best practice una eccellenza aretina. Per il terzo anno consecutivo il team del piede diabetico si piazza al primo posto in toscana e in Italia per successo di intervento. “Una menzione particolare – ha scritto la Regione – per la professionalità, l’impegno e la disponibilità dimostrate va alla dottoressa Lucia Ricci, Direttore della Diabetologia di Arezzo che grazie al percorso per la cura e l’assistenza del piede diabetico, assieme ai professionisti della Cardiologia Bolognese e Liistro, della Chirurgia Vascolare Bellandi, delle Malattie Infettive, della Radiologia e della Microbiologia è da anni best practice regionale e nazionale(con un tasso di amputazioni maggiori per Diabete di appena 11,74 per milione di residenti nel 2012).

IL PRIMO COMMENTO DELL’AZIENDA

“Sono soddisfatto sul giudizio complessivo che emerge dai dati del Mes, anche se per noi non rappresenta una sorpresa – dichiara Enrico Desideri, direttore generale della Asl8 – perché in fondo i dati del MeS sono quelli che noi trasmettiamo in modo sistematico alla Regione. Sicuramente, la visione complessiva e comparata con le altre aziende, ci fornisce qualche strumento in più per comprendere se ci stiamo muovendo nella direzione giusta e per individuare le priorità di intervento. Inoltre, il confronto con le altre aziende rappresenta un ulteriore stimolo a fare sempre di più e meglio.
Eravamo consapevoli – prosegue Desideri – dei punti di debolezza evidenziati. Su alcuni siamo riusciti a fare qualche significativo passo in avanti, mentre su altri è necessario aumentare il nostro impegno. Allo stesso modo, colgo con soddisfazione i dati di miglioramento evidenziati dalla nostra azienda, tra cui il basso tasso di assenteismo da parte dei dipendenti: un segnale di attaccamento al lavoro e di condivisione di un progetto che sta raccogliendo una forte adesione da parte di tutto il gruppo dirigente e dei dipendenti. Allo stesso tempo” .