Home Nazionale Aung San Suu Kyi vede Napolitano e il Papa: Italia resti al nostro fianco

Aung San Suu Kyi vede Napolitano e il Papa: Italia resti al nostro fianco

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Roma, 28 ott. (Adnkronos) – "Non è solo il governo italiano che ci ha dato il suo sostegno, ma il popolo italiano tutto". Lo ha sottolineato Aung San Suu Kyi, leader dell'opposizione birmana e premio Nobel per la pace, parlando con i giornalisti a Roma al termine del suo incontro alla Farnesina con il ministro degli Esteri Emma Bonino. Suu Kyi si è detta "davvero felice di essere qui, di potere incontrare tutti gli italiani che hanno voluto sostenere la nostra causa per la democrazia degli ultimi decenni". "Devo dire – ha aggiunto nel corso della conferenza stampa congiunta con Emma Bonino – che sono stata molto toccata dall'accoglienza riservatami qui a Roma e mi auguro che potrete continuare a rimanere al nostro fianco e a sostenerci via via che ci avviamo lungo il percorso della democratizzazione". Aung San Suu Kyi ha quindi ricordato l'obiettivo di "un Paese fondato su valori e istituzioni democratiche" e ha detto che "per far ciò dobbiamo modificare la nostra Costituzione". "Senza una modifica della Costituzione – ha aggiunto il premio Nobel per la Pace – non possiamo garantire i diritti democratici. Senza una modifica della Costituzione l'esercito continuerà ad avere una posizione di privilegio nella politica nazionale", ma "anche in altri settori della vita della nazione", come "dell'economia e, chiaramente, anche dello sviluppo economico". "Un cambiamento significativo della Costituzione è anche dal nostro punto di vista un obiettivo importante sulla via della transizione democratica", ha osservato da parte sua Emma Bonino. "Vogliamo continuare a sostenere lo sviluppo democratico in Birmania", ha detto il ministro degli Esteri. Il premio Nobel per la Pace, ha poi aggiunto, "ci ha chiesto, al primo ministro Letta, e lo ha ribadito al presidente della Repubblica, di essere chiari nel nostro messaggio alle autorità birmane, come abbiamo già fatto". "I tempi – ha concluso il capo della diplomazia italiana – sono molto stretti perché il 15 novembre scade il termine per le proposte e il rapporto finale deve essere presentato entro il 31 dicembre, quindi sono tempi molto ravvicinati".Aung San Suu Kyi è stata ricevuta lunedì mattina al Colle dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e in udienza nella sala della Biblioteca del palazzo Apostolico da Papa Francesco. Il Pontefice ha espresso il suo "apprezzamento per l'impegno non violento in favore della pace e per lo sviluppo della democrazia in Myanmar". Il colloquio è durato circa venti minuti, come riferisce padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa del Vaticano, sottolineando come Aung San Suu Kyi sia "il simbolo dell'impegno non violento per la democrazia e per la pace, per la dignità della persona e per la convivenza pacifica nel mondo di oggi", temi naturalmente "molto vicini" alla sensibilità di Jorge Mario Bergoglio. Il Papa ha anche "assicurato la collaborazione della Chiesa cattolica – con cui la Birmania non ha relazioni diplomatiche – alle grandi cause" evocate nell'impegno di Aung San Suu Kyi, nonché "la sua preghiera per il Myanmar". "La figura del premio Nobel – ha detto padre Lombardi – per la pace ha una grandissima autorevolezza, non solo nel mondo asiatico, verso cui Francesco mostra molto interesse e per il quale ha già espresso il desiderio di recarvisi in viaggio apostolico".In mattinata l'incontro, di quasi un'ora, a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Enrico Letta. Il premier ha riferito al premio Nobel per la Pace dell'impegno dell'Italia volto a favorire la transizione democratica in Myanmar. Il presidente del Consiglio ha quindi espresso gratitudine nei suoi confronti, come donna che rappresenta un modello e un simbolo della lotta per la democrazia e la libertà. Infine, ha invitato San Suu Kyi, che ha accettato, a essere presente nel corso di Expo 2015, dove il tema della sicurezza alimentare, che sta molto a cuore al Premio Nobel, è fra le questioni al centro dell'evento.