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CasaPound: il carcere di Arezzo è fatiscente e la città abbandonata a se stessa

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CasaPound: il carcere di Arezzo è fatiscente e la città abbandonata a se stessa

Arezzo, 14 nov – “L'ispezione condotta qualche giorno fa dal Garante Regionale dei diritti dei detenuti Franco Corleone al carcere San Benedetto di Arezzo ha palesato una situazione purtroppo nota e drammatica: il carcere di Arezzo è fatiscente”, lo dichiara in una nota CasaPound Italia Arezzo.
“Le condizioni nelle quali versa la struttura, a oggi inagibile, sono indegne di una società civile. Mancanza di spazi adeguati per i detenuti, carenza di personale di polizia penitenziaria, finestre divelte, piccioni morti nelle stanze in gran parte allagate. Se le carceri italiane sono le peggiori d'Europa, Arezzo insomma è macchia nera in Italia” afferma l'associazione.”

“Il tutto è poi inserito – dice CasaPound – in un contesto nazionale dove risultano del tutto inefficaci norme e procedure trattamentali che dovrebbero accompagnare e sostenere i detenuti nel loro percorso di reinserimento sociale. L’Italia e Arezzo pagano oggi, con gli interessi imposti dal Patto di Stabilità e della Spending Review, le cambiali del mancato sviluppo di una progettualità necessaria a prevenire, controllare e laddove necessario, punire. La mancanza di investimenti, che fa il paio con la colpevole superficialità con la quale anche a livello locale si affrontano i problemi inerenti alla sicurezza – evidentemente per qualcuno è meglio parlare di tesseramenti falsati, di mozioni farsa a favore del beniamino di turno o di primarie – si traducono in un tragico immobilismo, che non va più in là del bla-bla-bla elettorale.”

“Le solite dichiarazioni di circostanza – prosegue CasaPound – restano da anni lettera morta e sono drammaticamente lontane dalla esigenze richieste dalla società civile, come e quanto ne sono lontani i suoi rappresentanti istituzionali. I cittadini se ne stanno accorgendo sulla loro pelle ogni giorno. Sindaco e amministrazione comunale dovrebbero spiegare quindi ai loro elettori come, in mancanza di un piano di edilizia carceraria adeguato intendano invertire la rotta per una città che fa i conti con una criminalità organizzata dilagante anche nel centro cittadino, con piazze e parchi diventati centro di spaccio, furti continui nelle abitazioni e strade dove quotidianamente va in onda un triste spettacolo imposto dalle gang della droga.”

“La situazione è del tutto fuori controllo – afferma Cpi – e mentre i vertici dei partiti locali danno vita ad un triste teatrino legato a giochi di potere da quattro soldi, gli aretini assistono impotenti ad un fight club urbano che ha raggiunto l'apice nei giorni scorsi, con fughe dagli arresti domiciliari e arresti eclatanti. Ma la potenziale banlieue si estende a macchia d'olio anche alla provincia, con Foiano della Chiana ormai epicentro provinciale dalla camorra.”

“Cesare Beccaria – conclude CasaPound – in 'Dei delititti e delle pene' sosteneva che «un uomo non può chiamarsi reo prima della sentenza del giudice, né la società può toglierli la pubblica protezione» e che «un male già fatto, ed a cui non v'è rimedio, non può esser punito dalla società politica che quando influisce sugli altri con la lusinga dell'impunità.» Ma Beccaria oggi ci appare, lui sì, più che altro come un rottamatore di politici imbelli e impuniti nella loro totale inefficienza.”