Home Cultura e Eventi Cultura Cavallo rampante: simbolo e ora anche punto cardinale

Cavallo rampante: simbolo e ora anche punto cardinale

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Donato dalla famiglia Tanganelli, campeggia adesso in fondo a Via Petrarca un secondo cavallo rampante realizzato, come quello della rotonda in Via Tarlati, dall’artista bolognese Nicola Zamboni. L’opera è stata donata dall’avvocato Federico Tanganelli per onorare la memoria del padre, Franco Tanganelli, ostetrico ginecologo scomparso nel 2003.
Nelle intenzioni del Sindaco Giuseppe Fanfani, i quattro punti cardinali dove insistono strade o luoghi di accesso alla città, “saranno presto contrassegnati da altrettante sculture con la figura del cavallo rampante, impressa nello stemma cittadino. Il primo che abbiamo posizionato è quello presso il parcheggio scambiatore nella parte nord della città, ora abbiamo valorizzato l’ingresso ovest e cioè la rotonda di Via Petrarca. Presto sarà la volta degli ingressi sud ed est. Per il primo posizioneremo una statua presso la stazione, per il secondo penso che la fine di Via Crispi sia il punto migliore, un contraltare visivo con il cavallo che adesso campeggia in Via Petrarca e per la cui donazione ringrazio la famiglia Tanganelli. Un nome molto conosciuto in città, fortemente legato ad Arezzo e che anche questa volta non ha fatto mancare il suo sostegno”.
“È un piacere e un onore offrire alla città quest’opera – sottolinea l’avvocato Federico Tanganelli – un simbolo del legame che la mia famiglia ha con Arezzo, una città alla quale ci legano valori e affetti che ci auguriamo di poter contribuire a valorizzare e che ben si evidenziamo in quest’opera forte e rappresentativa. Ringrazio il Sindaco per l’opportunità che mi è stata concessa”.

Scheda famiglia Tanganelli

Tanganelli è una delle famiglie più note in città. La casa di cura “Poggio del Sole” in Via Frà Guittone fu costruita nel 1924 grazie all’impegno di Federico Tanganelli che era nato a Poppi nel 1884. Laureatosi in medicina a Roma nel 1908, divenne ufficiale medico della marina militare e partecipò alla guerra Italo-Turca del 1911-12 e alla prima guerra mondiale dal 1916 al 1918. Raggiunse il grado di tenente colonnello medico della Marina. Fu aiuto oculista nell’ospedale San Giovanni di Dio di Firenze e direttore del reparto oftalmico dell’ospedale dipartimentale di La Spezia. Conseguì poi la libera docenza in clinica oculistica.
Nel 1924 fondò ad Arezzo la casa di cura “Poggio del Sole”, con un indirizzo prettamente oculistico determinato dal fatto che l’ospedale di Arezzo non aveva ancora quel reparto. Durante il 1944 la clinica fu distrutta dagli eventi bellici e l’attività medica trasferita nel convento di Sargiano. Nel 1947 fu completamente ricostruita e diventò una casa di cura chirurgica. Appassionato di giardini, Federico Tanganelli fu nominato ispettore onorario del verde cittadino del Comune di Arezzo. Fece progettare il giardino della sua villa di Sargiano dall’architetto Pietro Porcinai.

Il figlio Franco Tanganelli, alla cui memoria è dedicata l’opera di Zamboni, era nato ad Arezzo il 4 agosto 1922. Nel 1943 si era arruolato nel Regio Esercito con il grado di sottotenente. Combatté a Cassino, Montemarrone e Bustica. Laureatosi in medicina nel 1948, si specializzò nel 1952 in ginecologia e ostetricia a Siena e successivamente in igiene e direzione ospedaliera a Pisa. Iniziò quindi a operare nella casa di cura “Poggio del Sole” dove nel 1952 venne aperto il reparto di ginecologia e ostetricia nel quale Franco Tanganelli operò fino al 1995 e rimase direttore della struttura sanitaria fino al 1995.
Appassionato di cavalli e di Giostra del Saracino, nel 1972 venne nominato maestro di campo, carica che mantenne per quattro giostre consecutive fino al 1975.

Arezzo, 28 novembre 2013