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Cgil e Cisl: lo sviluppo di Arezzo passa dall’università

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Cgil e Cisl: lo sviluppo di Arezzo passa dall’università
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“La scuola, l’università, la formazione permanente sono le chiavi per aprire la porta ad un nuovo sviluppo del paese. I nostri sindacati di categoria – affermano i Segretari provinciali di Cgil e Cisl, Alessandro Mugnai e Marco Salvini – lo hanno ribadito con la manifestazione nazionale che si terrà unitariamente il 30 novembre a Roma. Noi vogliamo sottolineare come l’impegno per la formazione e una nuova cultura nel nostro paese non possa fare a meno dell’università”.

E i due segretari confederali mettono al centro dell’azione sindacale due realtà concrete: la sede aretina dell’ateneo senese e il Polo Universitario unite in un unico campus

“Giudichiamo un buon esempio la decisione della Camera di Commercio di destinare risorse ad entrambe le esperienze per intensificare la loro attività – commentano Salvini e Mugnai. E' giusto valorizzarle superando inutili differenziazioni: sono entrambe utili e la loro sinergia determinerà un effetto positivo di gran lunga superiore alla semplice somma delle rispettive attività didattiche e formative. Il campus aretino deve quindi rafforzarsi e non retrocedere perchè deve garantire il diritto all'istruzione verso chi, per distanza e possibilità economiche, non può “emigrare” verso altre facoltà. Positivi, quindi, i corsi proposti, bene sperimentare anche i mezzi didattici on line anche se questa didattica non può sostituire l'attività in loco”.

“E’ necessario – dichiara Marco Salvini – aprire un tavolo con la partecipazione delle due realtà universitarie, dei sindacati, della Camera di Commercio, della Regione, della Provincia e del comune di Arezzo per definire un progetto universitario articolato e coerente con le esigenze del territorio. Tutti i soggetti devono obbligatoriamente dare priorità ad un’università per la nostra provincia”.

Aggiunge Alessandro Mugnai: “abbiamo positivi esempi in altre realtà territoriali su come e quanto l'università possa contribuire, con la ricerca e la collaborazione col tessuto produttivo ed economico. E può farlo non solo per rivitalizzare ma soprattutto per dare pieno sostegno e, quindi, creare un circolo virtuoso tra istruzione – formazione – aziende. Certo alle imprese servono risorse finanziarie ma anche un territorio che sia in grado di offrire mezzi e metodi per migliorare gli attuali sistemi d'impresa. Ognuno, nell'ambito delle sue competenze e per primi i due rettorati, diano quindi chiari segnali d'interesse. Attendiamo azioni concrete”.