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Chi salva una vita è come se salvasse il mondo intero

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“Negli anni bui delle persecuzioni razziali 1943-1944 a Raggiolo abbiamo trovato protezione e rifugio, tutti sapevano, nessuno ha parlato”, questo è quanto si legge nella targa a ricordo della solidarietà degli abitanti di Raggiolo nei confronti delle famiglie Levy – Calò Funaro – Lusena, svelata ieri a Raggiolo, sulle note della Vita è Bella, in occasione della giornata dedicata alle testimonianze sulle persecuzioni razziali degli anni 1943-1944. Un’iniziativa questa organizzata dall’amministrazione comunale di Ortignano Raggiolo in collaborazione con l’associazione la Brigata di Raggiolo.

Ricordiamo infatti che la comunità di Raggiolo si rese protagonista per sei mesi nel dare rifugio ad alcune famiglie ebraiche ( Levy, calò, Funaro, Lusena, fuggite da Firenze in tempo di guerra.

L’intera popolazione ha partecipato commossa, si è stretta intorno alla signora Levy Calò e alla sua famiglia, tanto che ancora oggi a distanza di anni si percepiva quel senso di protezione, di altruismo, di coraggio che i “raggiolatti” mostrarono in quegli anni.

Oltre alla proiezione intervista della testimonianza della signora Perla Levy Calò a cura del servizio Cred dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino, sono stati gli stessi abitanti di Raggiolo, protagonisti di questa vicenda, a portare la loro testimonianza. Con voce rotta dalla commozione hanno raccontato di come si erano prodigati per rifugiare queste famiglie chi nascondendoli nelle proprie case, chi direttamente nel bosco tra i castagni di Raggiolo, addirittura furono di sostegno anche ad una partoriente che in preda alle doglie fu portata di notte in mezzo ad una tormenta di neve all’ospedale di Poppi.

Commosso l’intervento anche del dottor Funaro, rappresentante della comunità ebraica fiorentina che nel suo discorso ha citato le parole dell’ambasciata d’Israele in Italia, parole che sintetizzano il senso della giornata e di come questa vicenda abbia segnato profondamente la vita di queste persone. Infatti si indica gli abitanti di Raggiolo” come spiragli di luce in un periodo così oscuro della storia che ebbero la forza morale di reagire e opporsi al male. Essi compresero che potevano compiere una scelta e quella avrebbe determinato la differenza fra la vita e la morte di altre persone… chi salva una vita è come se salvasse il mondo intero”.