Home Attualità Economia Coldiretti, CIA e Confagricoltura rispondono al’ex Sindaco di Anghiari

Coldiretti, CIA e Confagricoltura rispondono al’ex Sindaco di Anghiari

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La bellissima vista di Anghiari e la splendida piana del “Borgo”, stanno a cuore a tutti, ma sicuramente anche agli agricoltori che nei secoli sono stati – e continuano ad essere – coloro che il paesaggio lo hanno plasmato e manutenuto, sempre in positivo e a tutela del territorio, della salubrità e della unicità dei luoghi; non a caso l’agriturismo è un fenomeno che ha avuto ed ha tutt’oggi, il suo massimo sviluppo e la sua massima declinazione proprio in Toscana.
In una situazione di crisi economica come questa che attanaglia tutta l’economia da almeno cinque anni, l’agricoltura viene vista come l’attività che più di altre regge l’impatto negativo di un momento veramente difficile. Va fatto quindi un plauso a tutte le imprese agricole che, anche intercettando fondi comunitari messi a disposizione dal PSR, hanno permesso al territorio di mantenere la propria vocazione rurale e produttiva.
Nonostante tutto ciò, su questo territorio c’è chi arriva addirittura a rimpiangere il Medioevo, chi vorrebbe una natura primitiva con terreni anche abbandonati, insicuri ed insalubri, non considerando che invece ci sono imprese agricole che rendono il paesaggio tanto bello da essere amato in tutto il mondo, che investono sul proprio territorio, non delocalizzano e fanno immensi sacrifici, nonostante il periodo economico e finanziario fortemente incerto per il futuro.
Tra le aziende più attive in tal senso, nella zona si annoverano senza dubbio i tabacchicoltori, che con fondi a loro dedicati, sono in prima linea in questo processo di modernizzazione aziendale; in altre zone della provincia si ci è indirizzati prevalentemente verso altre produzioni “food”, mentre in Valtiberina si ci è concentrati nella coltivazione del tabacco “Kentucky”, tradizionalmente impiegato nella produzione del famoso “Sigaro Toscano” che risulta, tra l’altro, avere il minor livello di residui per quanto riguarda i pesticidi sul tabacco a livello mondiale.
Alcuni investimenti sono stati, evidentemente, rivolti alla realizzazione di nuove strutture per la lavorazione, la trasformazione e lo stoccaggio del tabacco. E’ proprio in relazione alla realizzazione di questi annessi necessari alle varie fasi di lavorazione del prodotto che va ringraziata l’attuale Amministrazioni Comunale Anghiarese che, nel rispetto della normativa vigente, ha fatto i “salti mortali” per rilasciare per tempo tutti i necessari permessi per la presentazione delle domande verso gli Enti delegati (Provincia, Comunità Montane, Unione dei Comuni, Regione, Genio Civile).

Sembra però che questo processo, questo sforzo di creare lavoro e occupazione, di manutenere e di non abbandonare, non venga apprezzato da tutti. Su alcuni quotidiani, nei giorni scorsi, il settore imprenditoriale agricolo Biturgense e Anghiarese viene a dir poco criminalizzato, insieme all’attività degli agricoltori, tacciando come obbrobri i capannoni agricoli da realizzare o realizzati ed accusando gli stessi imprenditori di inquinare e distruggere l'ambiente.
L'attività degli agricoltori – vale evidentemente per chi ignora queste cose – non si limita a dare concimi e diserbi (comunque nel rispetto di norme e regolamenti molto ferrei da parte della Unione Europea) ma serve anche per la regimazione delle acque e per il mantenimento dell'assetto geologico del territorio, limitando ed attutendo i disagi dovuti a smottamenti e frane causate dall’abbandono di montagne, colline e territori. Va detto inoltre che i numerosi permessi per costruire – rilasciati a seguito di presentazione di altrettanti Piani di Miglioramento Agricolo ed Ambientale – hanno portato alla creazione di alberature, siepi, scoli e scoline, oltre al miglioramento ambientale “visivo” rappresentato dalla campagna lavorata e non abbandonata.
Tornando poi ai fondi del Piano di Sviluppo Rurale (che tutti gli Stati membri UE percepiscono), gli stessi hanno permesso di finanziare, oltre alle strutture necessarie all’esercizio dell’impresa, moderne attrezzature agricole che permettono di inquinare meno (es. trattrici ecologiche), di disperdere meno sostanze nocive (es. irrorazioni intelligenti e personalizzate), di razionalizzare l'uso dell'acqua (es. con impianti a goccia localizzati), portando inevitabili benefici soprattutto di natura ambientale ed ecologica.
Allora ci dispiace dirlo ma le parti brutte del paesaggio di un territorio stanno forse più spesso nelle aree periurbane o a ridosso dei centri storici: pratiche urbanistiche improvvide, iper-vincolistiche e senza un progetto di sviluppo del territorio, del turismo e della collettività generati da governi e Istituzioni comunali (per fortuna non l’attuale amministrazione di Anghiari). Noi preferiamo sperare in un approccio delle Istituzioni che rispetti le attività economiche del territorio, che rifiuti l’abbandono e l’intoccabilità, facendo convivere sinergicamente la storia, gli eventi, l’economia, le persone del territorio.
Sono gli amministratori che devono saper coniugare lo sviluppo con la tradizione, facendo veramente il loro dovere per il bene del territorio che amministrano. Quindi nè chi “cementifica” indiscriminatamente, nè chi “mummifica” il paesaggio è dalla nostra parte.
Infine, il ringraziamento agli agricoltori dell’intero territorio Valtiberino ed Anghiarese perché è grazie a loro se il nostro paesaggio è così unico e famoso in tutto il mondo; e un grazie anche all’Amministrazione Comunale di Anghiari che ha capito i concetti del vero sviluppo economico del suo territorio, affiancando in tutto i concittadini, con serietà e spirito risolutivo. Auspichiamo veramente che nei territori si percepisca chi ha interessi generali per il paesaggio e per l’economia e chi ha invece interessi personali e specifici che bloccano e ingessano qualsiasi attività d’impresa.